Defibrillatori in campo. Ecco ’Cuori in azione’: "La mia storia insegna il valore dei soccorsi"

Una giornata tra sport e prevenzione quella in programma il 25 maggio ’Testimonial’ Massimiliano Morandi, il calciatore salvato dai compagni "Se quella sera non ci fosse stato il Dae, oggi forse non sarei qui".

Defibrillatori in campo. Ecco ’Cuori in azione’: "La mia storia insegna il valore dei soccorsi"

Defibrillatori in campo. Ecco ’Cuori in azione’: "La mia storia insegna il valore dei soccorsi"

"A volte ci ripenso: in quel momento drammatico sono stato fortunato non solo perché sul posto era presente un defibrillatore, ma soprattutto perché c’era chi aveva imparato ad usarlo correttamente. E questa iniziativa va nella direzione di sensibilizzare sull’importanza dei corsi di primo soccorso". A parlare è Massimiliano Morandi, ex-giocatore del Pistoia San Marco vittima lo scorso anno di un malore che rischiò di costargli la vita. Ed è anche per questo che è uno dei testimonial della prima edizione di "Cuori in Azione", la giornata per la sensibilizzazione sull’utilizzo del defibrillatore promossa per sabato prossimo 25 maggio (che prevede un convegno sull’argomento e un torneo di calcio) proprio dalla squadra di cui il trentasettenne ex-calciatore amatoriale è adesso dirigente.

E la sua storia è emblematica: se quella sera dello scorso settembre, nell’area sportiva di via Sant’Alessio in cui stava allenandosi non fosse stato presente il defibrillatore portatile, oggi non ci sarebbe probabilmente stato il lieto fine. Perché è vero che fu importante l’intervento dei compagni di squadra: quando "Massi" perse conoscenza e crollò al suolo, il presidente-portiere del club (che nella vita fa l’infermiere) prese in mano la situazione, con il supporto del resto del gruppo. Ma l’utilizzo del defibrillatore fu fondamentale per integrare massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca, facendo sì che Morandi resistesse sino all’arrivo dei soccorsi e al successivo ricovero in ospedale.

E c’è un aneddoto curioso legato a quei momenti drammatici: i compagni incaricati di prendere il defibrillatore, presi probabilmente dalla foga e dalla necessità impellente di muoversi (consci del fatto che in ballo ci fosse la vita dell’amico) non riuscirono ad aprire correttamente la teca del defibrillatore e si videro quindi costretti a mandarla in frantumi. L’attenzione sul tema è tornata inoltre ai massimi livelli a seguito della morte di Mattia Giani, il ventiseienne calciatore dilettante del Castelfiorentino deceduto durante una partita di campionato a Campi Bisenzio poche settimane fa. "Sono sincero: quando ho appreso la notizia, ho sentito un groppo in gola – ha detto Morandi – onestamente non conosco la vicenda nei dettagli e non posso esprimermi. Ma se mi baso sulla ricostruzione effettuata dagli organi di stampa, penso ancor di più che avere il maggior numero possibile di tesserati capaci di utilizzare nella maniera corretta gli strumenti di soccorso possa fare la differenza fra la vita e la morte".

L’evento del prossimo 25 maggio si articolerà quindi in due fasi: alle 10, nell’auditorium di Banca Alta Toscana a Quarrata, si terrà una conferenza a tema nel corso della quale interverranno il cardiologo Antonio Martellini, il medico sportivo Edoardo Cantilena e Daniele Campanella per la Misericordia. Un appuntamento formativo di livello, che richiamerà senz’altro addetti ai lavori del mondo sportivo e non. Nell’occasione dovrebbe inoltre essere donato un defibrillatore, acquistato con il contributo dell’istituto bancario. Nel pomeriggio, dalle 15, l’attenzione si sposterà a Pistoia al Frascari, dove andrà in scena il triangolare Fra Pistoia San Marco, Valdibure e Montagnana. Per chiudere il pomeriggio all’insegna del calcio.

"Un progetto al quale teniamo molto – ha ricordato Morandi – e che speriamo possa diventare un appuntamento fisso, nei prossimi anni".

Giovanni Fiorentino