Tutti con il naso all’insù per vedere la demolizione della scuola elementare di Campotizzoro che era stata costruita nella seconda metà degli anni Settanta dall’amministrazione guidata dal sindaco Mario Olla. La demolizione era già iniziata da diversi giorni, ma poichè aveva riguardato la parte retrostante del fabbricato non era stata notata dalla popolazione. Ieri invece è iniziata a cadere la parte in vista sulla strada e quindi ha suscitato una certa curiosità. A spiegare il piano dei lavori è stato il vicesindaco, Giacomo Buonomini con una comunicazione via social. "Lavori in corso per la nuova scuola comunale di Campo Tizzoro – scrive Buonomini, che oltre a quello di vicesindaco ricopre l’incarico di assessore al patrimonio – avviata la demolizione del vecchio edificio. Nei mesi scorsi è stata effettuata un’operazione di bonifica di tutto l’edificio dalle parti contenenti amianto. L’intervento, poco “visibile“, ma molto importante, è stato fondamentale per poter procedere alla demolizione della vecchia struttura in sicurezza. "Questa situazione – precisa il vicesindaco – non generava alcun pericolo con la struttura integra e in buono stato di manutenzione (come è stata la scuola fino alla sua chiusura a marzo), essendo l’amianto presente nelle colle sotto i pavimenti, ma la bonifica effettuata ha permesso di garantire un livello di sicurezza totale in questa fase dei lavori e per il futuro. A seguito della demolizione – conclude Buonomini – si procederà con la costruzione dell’edificio della nuova scuola che avrà spazi funzionali alla didattica del terzo millennio e con garanzia di materiali sicuri al cento per cento".
La conclusione dei lavori, si stima possa permettere ai ragazzi di entrare nei nuovi locali per l’inizio dell’anno scolastico 2027-28. Questo farà diventare Maresca e Campotizzoro i paesi di Montagna che avranno l’uno la scuola elementare e l’altro la materna, in due edifici completamente rinnovati secondo le normative antisismiche ed energetiche. Le altre due scuole, primaria e per l’infanzia, si trovano a San Marcello.
La spesa stimata ammonta a 1 milione e 730mila euro, completamente coperta da fondi che provengono dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Andrea Nannini