REDAZIONE PISTOIA

Disoccupazione agricola: come fare domanda

È già possibile presentare la domanda di disoccupazione agricola, anche tramite gli uffici di Epaca Coldiretti, che forniranno i dettagli....

È già possibile presentare la domanda di disoccupazione agricola, anche tramite gli uffici di Epaca Coldiretti, che forniranno i dettagli....

È già possibile presentare la domanda di disoccupazione agricola, anche tramite gli uffici di Epaca Coldiretti, che forniranno i dettagli....

È già possibile presentare la domanda di disoccupazione agricola, anche tramite gli uffici di Epaca Coldiretti, che forniranno i dettagli. "È utile sapere - spiega Alessandro Pagliai, responsabile provinciale di Epaca Coldiretti Pistoia - che la disoccupazione agricola spetta agli operai agricoli dipendenti con contratto a tempo determinato o indeterminato, italiani e stranieri, che lavorano solo per una parte dell’anno". La domanda di sussidio per i periodi di mancato lavoro nel 2024 deve essere presentata entro il 31 marzo 2025, altrimenti si perde il diritto.

"Per poter accedere alla disoccupazione agricola è necessario - continua - che il lavoratore abbia lavorato almeno 102 giornate lavorative tra il 2023 e 2024; che sia iscritto negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli e abbia due anni di anzianità assicurativa".

La disoccupazione spetta per un numero di giornate pari a quelle lavorate entro il limite massimo di 365 giornate annue, dalle quali si dovranno detrarre: le giornate di lavoro dipendente agricolo e non agricolo; le giornate di lavoro in proprio agricolo e non agricolo; le giornate indennizzate a titolo di malattia, maternità, infortunio; quelle non indennizzabili, quali, per esempio, quelle successive all’espatrio.

Non hanno diritto alla disoccupazione agricola: i lavoratori che presentano la domanda oltre il termine previsto; i lavoratori iscritti in una delle gestioni autonome o nella Gestione Separata per l’intero anno, o per parte dell’anno (con un numero di giornate superiore a quelle di attività lavorativa dipendente); i lavoratori già titolari di pensione diretta al primo gennaio (nel caso di pensionamento durante l’anno, il numero delle giornate indennizzate viene riproporzionato); i lavoratori che hanno svolto prevalentemente, nell’anno o nel biennio antecedente la domanda, attività di lavoro dipendente non agricolo; i lavoratori che si dimettono volontariamente (salvo casi di maternità e paternità).