Dispersi in montagna, troppi interventi. I consigli dei vigili del fuoco: “No alle tute mimetiche, sì a colori sgargianti”

Da giugno, nove volte gli uomini del comando provinciale hanno cercato scomparsi. È una questione di sicurezza, ma va ricordato che i costi sono altissimi per la collettività

Troppi fungaioli dispersi. I consigli  dei vigili del fuoco

Troppi fungaioli dispersi. I consigli dei vigili del fuoco

Pistoia, 20 luglio 2027 – Per andare in montagna, a cercare funghi o compiere escursioni nei boschi, occorre essere preparati: altrimenti, meglio evitare. Le imprudenze si pagano sempre. Nove interventi di ricerca dispersi (con 2 ritrovamenti di cadaveri) dallo scorso primo di giugno nel territorio pistoiese, hanno portato i responsabili del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Pistoia a indire una campagna d’informazione sulla pratica di andare per monti e su come avviene la ricerca dei dispersi.

Nessun terrorismo psicologico, nessun allarmismo, solo un modo, intelligente, di far sì che il maggior numero di persone possibile sappia che la montagna richiede conoscenze e buonsenso: presuppone di avere la testa sulle spalle.

"Oltre a tutto questo, ai nostri giorni bisogna essere sempre aiutati dai dispositivi di tecnologia mobile, alias cellulari: con batterie cariche e, se possibile, dotati delle apposite app e dei numeri utili di pronto intervento".

A parlare, l’ispettore Stefano Spinicci, coadiuvato dal vigile coordinatore Mirko Biagioni, dai vigili esperti Luca Guastini e Massimiliano Nerattini e dal capo reparto Alessandro Melani. Un’eccellenza italica – i Vigili del fuoco – scende in campo per informare: da che mondo è mondo, prevenire è meglio che curare.

"In questo periodo, a preoccupare sono coloro che vanno alla ricerca dei funghi. I nostri interventi, catalogati come stagionali, sono costanti, ma tendenzialmente in aumento. Per questo motivo, abbiamo pensato di informare".

I suggerimenti sono di facile comprensione e, spesso, proprio per questo sottovalutati. "Nessuno vuole vietare di andar per monti, ma bisogna capire che recarsi in montagna non è semplice: la montagna ha le sue regole, che vanno rispettate. È necessario conoscere clima, altitudine, tipo di terreno, i percorsi. Occorre una preparazione di base e soprattutto tante conoscenze. In montagna si va con abbigliamento e calzature adeguate. Abiti non troppo coprenti, per una miglior traspirazione, né troppo leggeri.

Guai a indossare vesti mimetiche: in caso di infortunio o perdita di orientamento, sono un ostacolo alle ricerche. Piuttosto, portiamo sempre nello zaino, assieme all’acqua e a un giacchetto idrorepellente, una maglietta dai colori sgargianti, utilissima per essere rintracciati. Mai andare da soli, ma sempre in compagnia di una o più persone: nel caso di incidente, chi avverte sa dove ha lasciato l’infortunato.

E ancora: lasciare detto sempre ai familiari il proprio itinerario. E avere con sé un telefono cellulare: salva la vita. Anche senza segnale, può divenire prezioso al tracciamento".

In Italia il servizio ricerca è garantito, ma ha costi notevolissimi e rischi enormi: basti pensare soltanto a chi prende parte alle ricerche, dai Vigili del fuoco al Servizio alpino, dalla Guardia di Finanza al 118, dalle Forze dell’Ordine ai volontari della Protezione Civile sino alle unità cinofile.

Gianluca Barni