
Non bastavano le incertezze legate al passaggio, che ormai sembra imminente, nelle mani dei francesi. E non bastavano le sempre più frequenti aggressioni agli autisti. A mettere i bastoni fra le ruote del trasporto pubblico locale ci si mettono adesso anche le normative anti-Covid. Per assicurare il distanziamento sociale, sugli autobus i posti a sedere dovranno essere alternati, in modo da lasciare spazi liberi fra uno e l’altro. La conseguenza è, come ovvio, che la capienza consentita si riduce drasticamente. Un problema non da poco in vista della ripresa dell’anno scolastico, da sempre contrassegnato, ben prima dell’era Covid, dalle ’resse’ a bordo con studenti pigiati come sardine.
Negli uffici Copit, a fare calcoli si è iniziato da tempo ma la quadratura del cerchio proprio non si trova. Partiamo semplicemente dai numeri: durante lo scorso anno scolastico, prima del lockdown e del conseguente stop alle attività didattiche, Copit svolgeva 105 corse nelle fasce orarie di ingresso e uscita degli istituti scolastici, trasportando circa 7mila studenti delle scuole di tutta la Provincia. Con il Dpcm dello scorso 7 agosto, attualmente in vigore, nell’ambito delle misure di contenimento è stata imposta una riduzione del 40% della capienza dei mezzi, ciò si traduce in circa 2mila e 800 posti in meno. "Nella migliore delle ipotesi – si dice – sarebbero dunque necessari ulteriori 70 bus per poter garantire il servizio, ben più di quelli che avevamo inizialmente previsto in base alle disposizioni in materia di distanziamento in vigore ad inizio luglio".
Gli autobus hanno dimensioni diverse: da quelli ’compatti’ con meno di 15 posti a sedere fino a quelli con oltre 70, ma in ogni caso i mezzi disponibili non saranno sufficienti a fare fronte alle richieste".
Il presidente Copit Antonio Principato ribadisce le sue perplessità in merito all’organizzazione del servizio in vista della riapertura delle scuole a partire dal 14 settembre. Tale carenza deriva appunto dalle disposizioni in materia di distanziamento emanate dalla Regione Toscana e poi da un successivo decreto ministeriale per cui, in particolare sui bus extraurbani, la capienza si è quasi dimezzata. Da Copit si spiega di essersi attivati per ricercare ulteriori mezzi dal settore del noleggio turistico, momentaneamente fermo, coinvolgendo il mercato dei privati, "ma – si sottolinea – per poter dare una risposta di questo tipo è necessario che gli Enti affidanti stanzino quanto prima importanti risorse economiche necessarie per adeguare l’offerta del servizio di trasporto alle mutate esigenze dettata dalle attuali normative. Su tutto ciò si innesta inoltre la delicata situazione legata all’esito della gara di affidamento del servizio, ma ogni caso in Copit il lavoro di programmazione per il nuovo orario scolastico va avanti".
"Stiamo lavorando per organizzare il trasporto degli studenti – conclude Principato – mantenendoci in contatto con gli Enti competenti, così da attuare con la massima celerità tutte le diposizioni del caso in questo momento complesso, sempre con l’intento di poter offrire comunque un servizio adeguato nonostante le moltissime difficoltà".
r.p.