Django e la melodia Manouche . Da oggi cinque giorni di festival

Il primo concerto di benvenuto al PalaPertini di Bardalone, così comincia il viaggio sulla Montagna

Musica orale, dunque senza spartito, musica rituale e comunitaria, cioè legata a feste e ricorrenze di gruppi sociali, infine musica di migrazione e di contaminazioni culturali. Questi i tre elementi di un possibile parallelismo tra la musica popolare della montagna pistoiese e lo stile manouche fondato dal chitarrista Django Reinhardt a cui è dedicato il Toscana Django Festival che si terrà in alcune località del comune di San Marcello Piteglio sulla montagna pistoiese in cinque giornate. Il festival comincia oggi, mercoledì 21 agosto, al Palazzetto Pertini di Bardalone con il concerto acustico di benvenuto con Gianbanda (ore 19) e il concerto dell’ Orchestra Bailam alle ore 21.30.

Le due matrici, quella popolare e quella manouche, sono parte costitutiva del percorso personale del direttore artistico del Festival il musicista Maurizio Geri che del genere nato da Django Reinhardt è un cultore appassionato e originale e per questo ha voluto portarlo sulla montagna pistoiese dove, per il secondo anno, organizza un festival dal grande fascino anche per il valore dei musicisti partecipanti. Una musica nata in famiglia, quella di Django, all’interno di un gruppo sociale ben definito, quello Sinti, che pure ha saputo girare il mondo, collegarsi ad altre tradizioni e culture.

"Sopra il simbolo di Django – dice Geri – ci sono musiche molto importanti, è uno stile che è sempre stato in cammino e che sembrerebbe dirci che alla fine abbiamo tutti qualcosa in comune".

La tradizione manouche è testimoniata in questa edizione del Festival dal trio Tcha Limberger, uno straordinario violinista e cantante fiammingo (in concerto sabato 22 agosto alle 21,30 al palazzetto Pertini di Bardalone), e dal quintetto Tchavolo Schmitt, una leggenda vivente della musica gipsy e padrino del fetival che presenterà con Maurizio Geri il Cd Rencontre in Italia (sabato 24 agosto alle 21,30 al palazzetto Pertini di Bardalone con un concerto di apertura di Gianni Landroni).

La musica manouche è l’asse portante del festival che tuttavia si articola anche lungo altre due direttrici: la canzone d’autore e la world music. A rappresentare la canzone d’autore è presente in programma Giorgio Conte, il 23 agosto, sempre al Palazzetto di Bardalone alle 21.30, mentre la world music vivrà delle esecuzioni dell’Orchestra Bailam e Trallalero Levantin (il 21 agosto alle 21.30) e del Bhinnashadal Music Trio (il 24 agosto alle 18 nel giardino didattico di Ponte Petri).

Sono partner del Festival la Fondazione Caript, l’Ecomuseo Montagna Pistoiese e la Fondazione Atp Teatri di Pistoia che collabora su promozione e assistenza tecnica. Si ringraziano inoltre: Unicoop Firenze (Sezione soci di Pistoia), Fratelli Martinelli Spa, Julitex srl, Omait srl, Singori snc, B.G. Legno e Olla Home Solution.

Ci saranno, oltre a quelli serali, cinque concerti aperitivo alle ore 18 decentrati nei vari borghi della montagna e una curatissima sezione didattica articolata in due corsi base di chitarra.

Tutte le informazioni su www.toscanadjangofestival.com e sulla pagina Facebook del Festival.

Giacomo Bini