Pistoia, 28 agosto 2017 - «Fortunatamente siamo riusciti a portare la barca in porto. Se fosse successo qualcosa di brutto mi sarebbe dispiaciuto. Naturalmente la barca non rimarrà ferma, ripartirà subito». Don Massimo Biancalani non ha intenzione di cambiare rotta dopo la messa piena di solidarietà, ma anche caratterizzata dalla massiccia presenza delle forze dell’ordine, che ha celebrato insieme ieri mattina a Vicofaro insieme al vicario vescovile don Patrizio Fabbri.
La piazza davanti alla chiesa si è riempita presto, in risposta all’iniziativa del Pd contro l’annunciata presenza di Forza Nuova, che voleva ‘controllare’ la funzione dopo il post di don Massimo con le foto dei migranti in piscina, ma anche per spontanea voglia di vicinanza al sacerdote da parte dei fedeli. Due i momenti di tensione: quando i sedici militanti di Forza Nuova sono arrivati sono stati accolti da fischi e cori in piazza, mentre il parroco ha stretto loro la mano in chiesa. Alla fine della celebrazione, invece, il clima si è fatto più pesante.
Gli esponenti di Forza Nuova sono usciti dal retro della chiesa: fuori, ad aspettarli, i No Tav e gli antagonisti pistoiesi, insieme ad altri gruppi antifascisti. Sono stati lanciati pomodori, ci sono stati altri cori e la polizia ha dovuto bloccare le prime file dei contestatori. Per fortuna però non ci sono stati contatti diretti.
Don Biancalani, lei ha chiesto scusa ai migranti per il clamore mediatico del suo post.
«Sì, perché pensavo che potesse indispettire qualcuno, ma non che potesse scatenarsi una cosa del genere. Il commento alle foto è lapidario, ma ha un senso, è una frase di don Milani che ci richiama ad un cristianesimo non all’acqua di rose. Il razzismo è un’ingiustizia, una negazione dell’uomo e quindi del Vangelo. Per i razzisti non c’è posto in chiesa. Comunque alla fine della messa ho invitato a parlare con me chi ha problemi su quello che è stato detto».
Dovesse portare i ragazzi da altre parti continuerà a postare le foto?
«Sì, l’ho detto anche al vescovo. Non sono il provocatore di turno, viviamo con semplicità e raccontiamo quello che facciamo. Abbiamo tanti amici che ci seguono. Usiamo con pacatezza i social, non siamo sempre a chattare. Non siamo cattedratici, raccontiamo la nostra esperienza».
Il sindaco non c’era. Secondo lei ha sbagliato?
«Certo, doveva esserci. Spero di poter avere occasione di conoscerlo. Conosco altri ragazzi, la giunta è molto giovane. Alcuni sono stati miei studenti... Se tornassimo al liceo li metterei dietro la lavagna».
Forza Nuova alla fine della celebrazione ha detto: don Biancalani può stare tranquillo per la sua incolumità, ma faremo altre iniziative.
«Sono dispiaciuto per l’impegno contro».
Come si è sentito a dire la messa alla loro presenza?
«Quando dico la messa sono concentrato, mi puoi tirare anche una spinta e non me ne accorgo».
E la presenza del vicario come l’ha vissuta?
«E’ un amico, un sostegno».
Adesso che succederà? Ha paura, si sente al sicuro?
«No, non ho paura. Anzi. Ho portato in piscina una decina di ragazzi, ma ne abbiamo più di trenta, gli altri si aspettano lo stesso. L’accordo era questo, dieci per volta».
Quindi ne porterà altri a fare il bagno?
«Certo, nei prossimi giorni, ho comprato già il costume a tutti».
Metterà di nuovo le foto su Facebook?
«Sì, noi raccontiamo le cose. Poi andremo al mare, a Vada per tre giorni all’inizio di settembre. Un amico gestisce un campeggio e ci regalerà il soggiorno in tenda».
Alla fine della messa due belle sorprese per don Biancalani: il gestore della piscina di Casalguidi che ospitò i migranti ha donato 300 euro alla parrocchia, mentre più di mille sono stati raccolti durante la messa di ieri per aiutare i senzatetto.
Leonardo Biagiotti