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Gli agenti della Questura e i volontari della Caritas (. Acerboni/Fotocastellani
"Ha vinto il progetto Vicofaro". Esulta don Massimo Biancalani dopo la comunicazione ufficiale che già quaranta dei suoi ragazzi saranno accolti nei Cas di Pistoia, Empoli, Firenze e Prato. Il piano è stato deciso al termine della riunione fiume a cui ha partecipato anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi collegato da remoto. "Abbiamo ricevuto il primo elenco di nomi, con i ragazzi che avranno questa grande opportunità – spiega il don – In fondo, era quello che chiedevamo da sempre. Tante volte la politica ci aveva promesso una soluzione diffusa, di accoglienza condivisa, ma ogni volta i progetti erano poi saltati. C’era stato di recente anche l’appello del vescovo, monsignor Fausto Tardelli, che aveva rivolto l’invito alle parrocchie ad accogliere alcuni di questi ragazzi, ma era stato un appello inaspettato e forse altri parroci non erano ancora pronti a riceverlo. Oggi possiamo dire di aver vinto la nostra battaglia. Parlo di vittoria perché nessuno di noi ha mai inteso fare accoglienza indiscriminata, e siamo sempre stati ben coscienti dei limiti della nostra struttura. Ma io ho seguito lo spirito cristiano: piuttosto che lasciare una persona in strada, ho preferito sistemare un materasso anche in terra. Questo è l’insegnamento di Papa Francesco: fare della chiesa un ospedale da campo. Ovviamente, abbiamo fatto questo in attesa di una soluzione migliore. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di mirare a un reinserimento di questi ragazzi. Per questo, abbiamo messo a disposizione un servizio di assistenza legale gratuita, anche solo per seguire le pratiche dei documenti di ognuno di loro. Molte persone in città pensano che i ragazzi di Vicofaro passino tutta la giornata qui a non fare nulla. Invece ci sono tantissime esperienze virtuose. La gran parte di loro lavora, con piccoli impieghi, ma tutti regolari".
Riguardo al piano di decongestionamento del centro di Vicofaro, invitato a commentare un tema così sentito in città, il sindaco Alessandro Tomasi – che ha incontrato personalmente Piantedosi a Roma – non ha voluto rilasciare dichiarazioni. I trasferimenti sono iniziati ieri nel tardo pomeriggio, intorno alle 18, e sono proseguiti fino a sera. "I ragazzi scelti e invitati a cogliere questa opportunità – ha spiegato poi don Biancalani – erano tra quelli che avevano fatto domanda di protezione internazionale. Ora avranno la possibilità di vivere in un ambiente meglio organizzato, con più servizi. Ovviamente, come abbiamo spiegato anche alla Prefettura, si tratta di persone e non di pacchi, quindi anche questa, che è una opportunità per loro, andava presentata con cautela e con tutti i riguardi. Per alcuni ci sarà da riorganizzare la routine, perché avevano piccoli impieghi in zona".
M.V.