"Continuerò a fare quello che ho sempre fatto, quindi disubbidisco assolutamente a questa ordinanza". Così don Massimo Biancalani, parroco di Santa Maria Maggiore a Vicofaro, nel corso di una conferenza stampa convocata ieri pomeriggio nello studio legale Malucchi e Baldi, a seguito dell’ordinanza contingibile urgente di sgombero, ricevuta giovedì dal Comune di Pistoia. Sgombero che riguarda persone, quindi circa 150 migranti, alcuni anche con problemi psichiatrici, che sono alloggiati nella struttura di Vicofaro, ma anche materiali, in particolare rifiuti urbani, che si troverebbero all’interno della proprietà. "Posso esortare, come ho sempre fatto – ha aggiunto il prete – i ragazzi che hanno un lavoro a trovarsi un alloggio in affitto, ma gli altri come faccio a mandarli via?". Un’ordinanza, quella notificata giovedì a don Biancalani, che ha colto di sorpresa anche gli avvocati Elena Baldi e Fausto Malucchi, che da sempre assistono il parroco di Vicofaro.
"Intanto noi, come legali – spiega Baldi – ci muoveremo per impugnare questa ordinanza alle competenti autorità, quindi al Tribunale amministrativo regionale. Diciamo che c’è un po’ di rammarico, perché si tratta di un provvedimento che ordina a don Massimo Biancalani di sgomberare i locali della chiesa entro 15 giorni, quindi di mandare via tutti i ragazzi, cosa che non è assolutamente fattibile, perché dove dovrebbe collocarli? Sono più di tre anni che facciamo incontri con tutte le autorità - Regione Toscana, sindaco, vescovo, questore, prefetto, Asl - per trovare delle strutture alternative. Questa ordinanza che impone a don Massimo di liberare i locali, ripeto, è impossibile eseguirla. Vorrebbe dire buttare fuori tutti gli ospiti, che poi ci ritroveremmo in piazza Duomo o per strada. E comunque – riprende l’avvocato Baldi – se don Biancalani mandasse via gli ospiti dai locali parrocchiali, dove dovrebbe ricollocarli? In una struttura che in questi tre o quattro anni nessuna autorità amministrativa è riuscita a trovare?". Lo sgombero dovrebbe avvenire, lo ricordiamo, entro 15 giorni dalla data di notifica dell’ordinanza, avvenuta lo scorso 20 luglio.
"Chiederemo intanto di soprassedere e di avere una proroga su questa ordinanza, impugnandola – aggiunge l’avvocato Elena Baldi –, ma quello che è veramente triste e rammarica è che se don Massimo non eseguirà quanto richiesto, come dice il provvedimento stesso, sarà denunciato all’autorità penale ai sensi dell’articolo 650, per non avere eseguito un provvedimento. Quindi, don Biancalani, in quel caso si troverà anche sotto processo penale". L’ordinanza stabilisce che se non sarà don Biancalani a eseguire lo sgombero lo farà la forza pubblica. "Vicofaro ha delle difficoltà, ma se c’è una situazione igienica poco gradevole, si sistemi intanto quella", afferma l’avvocato Fausto Malucchi, chiamando in causa l’Amministrazione. "Se i vicini si lamentano perché c’è cattivo odore – riprende l’avvocato -, cerchiamo intanto di eliminarlo: laviamo, mandiamo qualche operatore a provvedere. Insomma, dobbiamo stabilire quali sono i problemi e risolverli. Allo stato attuale – prosegue l’avvocato – sappiamo anche noi che quello non è l’ambiente ideale per accogliere 200 persone, però chi avrebbe dovuto fare qualcosa per migliorarlo non lo ha fatto, se non ordinando e sanzionando: per adesso solo fogli – conclude –e niente fatti".
Patrizio Ceccarelli