Don Biancalani pronto ad adottare Lamin

Il giovane è stato rimpatriato in Gambia dopo essere ’cresciuto’ in parrocchia. "Per me è un figlio, lo rivogliamo subito in Italia"

Don Biancalani pronto ad adottare Lamin

Don Biancalani pronto ad adottare Lamin

Scattato il rimpatrio per Lamin mentre prosegue l’iter per l’adozione da parte di don Massimo Biancalani. "Si sta per aprire un nuovo capitolo di accoglienza a Vicofaro – ha spiegato il sacerdote –. Lamin per quattro mesi è rimasto in quelli che sono definiti lager, con diritti sospesi e garanzie costituzionali negate. “Massimo, fammi uscire perché è un inferno“ mi diceva. Ma nonostante tutte le nostre forze non ci siamo riusciti e tramite un volo Roma-Istanbul-Gambia è stato rimpatriato, accompagnato da tre funzionari. Era arrivato in Italia da piccolo e adesso si trova senza niente per strada nel suo Paese d’origine. Questi ragazzi vedono in me un punto di riferimento e io voglio esserlo – ha precisato il parroco –. Il mio messaggio è che anche nelle situazioni peggiori io ci sono, l’umanità deve prevalere su tutto". La particolare e delicata situazione è seguita dallo studio degli avvocati Malucchi e Baldi. "Risulta essere la prima volta che un sacerdote adotta un maggiorenne che è stato respinto – ha evidenziato l’avvocato Elena Baldi –. Questo ragazzo, che don Massimo considera suo figlio, è da molto a Vicofaro dove si occupava tra le altre cose anche di guardare i bambini accolti. E anche in virtù del suo percorso nella comunità di Vicofaro la richiesta di adozione, da maggiorenne a maggiorenne, è partita a giugno 2022. Siamo vicini all’udienza che si terrà il 21 marzo al tribunale di Pistoia che davvero potrebbe farlo diventare suo figlio. Un gesto che vuole anche esprimere la volontà di don Massimo di adottare simbolicamente tutti i ragazzi bisognosi che aiuta".

Gli avvocati hanno evidenziato come manchi una disciplina completa che regolamenti i rimpatri e che all’atto pratico delle persone si trovano a scontare una pena solo per essere sbarcati. "Il gesto di Massimo intende anche sollevare questo problema, la gestione e il trattamento disumano di queste persone – ha detto l’avvocato Fausto Malucchi –. L’adozione non coinvolge la Chiesa perché non viene violato nessuno dei principi ai quali il sacerdote deve rimanere fedele, il vescovo è stato comunque avvisato. Lamin rappresentava un simbolo e il suo trattamento è stato un segnale gravissimo. La cosa paradossale è che una materia così delicata come il rimpatrio sia in mano ai giudici di pace. Visto che in ballo ci potrebbe essere la vita di queste persone sarebbe auspicabile che la materia fosse affidata a un collegio di giudici togati".

Gabriele Acerboni