Don Ciotti cittadino di Quarrata: "Chi tace è complice del male"

Il fondatore di Libera ha ringraziato per il riconoscimento: "Sono stato al cimitero a salutare l’amico Vermigli"

Don Ciotti cittadino di Quarrata: "Chi tace è complice del male"

Don Ciotti accolto dalle autorità

Tutta piena ieri alle 11,30 la sala consiliare del Comune di Quarrata, per il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del sindaco Gabriele Romiti a don Luigi Ciotti, per il suo impegno civile, sociale e per la lotta contro ogni forma di disuguaglianza. Il prete e attivista fondatore del gruppo Abele e di Libera associazioni, nomi e numeri contro le mafie, in città per la 31ma Marcia per la Giustizia, è stato presentato al mattino in consiglio comunale dal presidente Marco Mazzanti, e ha tenuto un lungo discorso ai presenti che lo hanno accolto con un applauso caloroso. "Vi ringrazio per avermi dato la cittadinanza – ha detto emozionato il prete, che con Quarrata ha un legame più che trentennale sia attraverso l’attività di "Libera" che con la partecipazione alla marcia per la Giustizia – io qui non rappresento solo me stesso perché tutto ciò che ho fatto l’ho fatto grazie all’impegno di molti. Diffidate dei navigatori solitari – ha aggiunto don Ciotti – è solo unendo le nostre forze che diventiamo una forza, senza divisioni sulla pelle di chi ha bisogno. Assumiamoci tutti la nostra parte di responsabilità, perché con quello che sta accadendo sul pianeta tacere significa rendersi complici del male". La proposta di conferirgli la cittadinanza era stata votata all’unanimità nella seduta del 29 luglio del Consiglio Comunale, come tutti i capigruppo degli schieramenti hanno illustrato nei loro discorsi ieri nella sala consiliare. "Ringrazio per questo tutti i consiglieri, anche quelli di minoranza, – è stato poi l’intervento del sindaco – E’ un onore e una vittoria di tutti potere da oggi chiamare don Ciotti "concittadino". Le sue battaglie per i diritti, per l’accoglienza, per la pace, contro le mafie e contro le guerre sono le stesse nostre battaglie: percepisco in giro un vento di individualismo ma è inaccettabile non aiutare i più deboli". Romiti poi ha ricordato la figura di Antonio Vermigli, scomparso lo scorso anno, che con rete Radié resch e la Casa della solidarietà ha contribuito a portare più volte a Quarrata don Ciotti per la marcia per la Giustizia. "Prima di venire qui mi sono fermato al cimitero da Antonio Vermigli – ha osservato il prete attivista – lui è morto e sta a noi adesso continuare il suo impegno". Un impegno che si realizza anche attraverso il dialogo con i giovani, per questo ieri pomeriggio al Parco Verde si è svolto un laboratorio con circa 60 partecipanti tra i 14 e i 30 anni provenienti da tutta la provincia, chiamati a riflettere sul tema "L’urgenza della pace" scelto per questa edizione della marcia. Ad animare il laboratorio insieme allo stesso don Ciotti sono stati gli educatori dei gruppi giovanili del territorio. Quest’anno la Marcia per la Giustizia è stata dedicata al tema della pace come urgente necessità in un mondo di conflitti.

Daniela Gori