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Quarant’anni da pediatra. “Stagione bellissima”. In pensione sì ma... “La Dynamo mi aspetta”

La dottoressa Manuela Canigiani ha concluso il suo percorso professionale. Ora mette a disposizione la sua lunga esperienza per il Camp di Limestre

La dottoressa Canigiani va in pensione dopo quarant'anni di servizio

La dottoressa Canigiani va in pensione dopo quarant'anni di servizio

Pistoia, 9 ottobre 2024 – Anno 1984, quartiere di Porta San Marco. Negli ambulatori medici della Farmacia di zona si affacciava per la prima volta alla professione, al servizio della comunità, una giovane pediatra. Quarant’anni dopo è arrivato il momento di salutare i tantissimi piccoli pazienti – migliaia, davvero – che hanno incontrato la professionalità, l’umanità e la gentilezza della dottoressa Manuela Canigiani.

Il primo ottobre 2024 per lei è infatti arrivato il tempo del riposo: pensione. Un lungo periodo in servizio alle Fornaci, poi al Centro Manzoni, sopra la Farmacia Comunale 2, sempre vestendo il camice della pediatra di famiglia, sempre cercando di dispensare fiducia.

Un’attività che ha condotto con immutata passione anno dopo anno, risultato di un desiderio che la dottoressa Canigiani aveva già chiaro in età scolare. Poi la laurea in medicina all’Università di Firenze, la specializzazione in pediatria con il passaggio al Meyer, l’entrata in servizio come pediatra di base, la voglia di acquisire una visione completa dei bambini in tutte le loro sfaccettature, specializzandosi successivamente in neuropsichiatria infantile.

E poi, nel 1999, il progetto con il dottor Andrea Mannini, con il quale Canigiani ha condiviso ventuno anni nella prima pediatria di gruppo della provincia di Pistoia. Contarli tutti i bambini che sono passati dalle cure della dottoressa Canigiani è un’impresa: “Duemilacinquecento negli ultimi vent’anni, quelli venuti prima posso solo ricordarli: non avevamo in uso neppure il computer. Ho avuto diversi bambini i cui genitori sono stati a loro volta miei pazienti. Alcuni di quei miei ex pazienti si sono anche sposati tra di loro. È stato bellissimo ritrovarli, è stato come sentirsi parte della famiglia”.

Epocale è stato anche il cambiamento della professione in quarant’anni, vissuto in pieno dalla pediatra ora in pensione.

“Quando ho cominciato gli strumenti a disposizione erano semplici – ricorda la dottoressa –. Nel tempo sono subentrate tante novità, la diagnostica, la tecnologia, i computer. È stata una sfida non solo viverli, questi cambiamenti, ma anche fare da filtro per farli arrivare alla popolazione, infondendo fiducia. Il bello di questa professione è proprio questo: vedere che le famiglie ti seguono è un incentivo e uno stimolo a dare il meglio”.

Al centro di tutto la relazione per Canigiani, il rapporto umano: “Ho sempre cercato di valorizzarlo e credo che i pazienti l’abbiano percepito. Negli ultimi quindici-venti giorni sono stata davvero travolta dalle dimostrazioni d’affetto e gratitudine per la fine di questo percorso. Se non valorizzi la dimensione umana allora non ha senso fare il medico. Altrimenti – ironizza la dottoressa – esiste dottor Google”.

Ora che il servizio è cessato, per Manuela Canigiani è tempo di nuovi inizi: “Viaggerò, leggerò, studierò, mi riposerò anche. E poi ci sarà spazio per il volontariato: ho già preso contatto con Dynamo Camp per offrir loro il mio tempo. Ringrazio tutti i genitori che mi hanno dato fiducia, auguro ai loro figli ogni bene. Grazie ai colleghi pediatri, con molti è stato un bel rapporto in particolare con il dottor Mannini con cui abbiamo portato avanti un progetto importante, nel quale credevamo molto. È stata una stagione bellissima”.

linda meoni