REDAZIONE PISTOIA

È di moda il mio futuro. Concorso di Confindustria per dire "no" alla violenza

La manifestazione a cui prenderanno parte 196 studenti delle scuole superiori sfida i ragazzi a produrre un qualsiasi modello di calzatura purché di colore rosso "Le scarpe saranno un simbolo per sensibilizzare contro i soprusi di genere".

Le scarpe rosse come. simbolo per sensibilizzare contro i soprusi di genere

Le scarpe rosse come. simbolo per sensibilizzare contro i soprusi di genere

PISTOIA

Il valore simbolico che una scarpa può rappresentare, con particolare riferimento alla scarpa rossa, simbolo della violenza di genere. Su questo tema 196 studenti delle scuole superiori dovranno riflettere per la partecipazione al concorso di Confindustria Toscana Nord inserito all’interno dell’ 8a edizione di "E’ di moda il mio futuro", progetto promosso dalla sezione Sistema moda di Confindustria. Nel dettaglio,nella provincia di Pistoia il progetto propone specifiche attività orientate verso il settore delle calzature, comparto tipico di Monsummano e della Valdinievole. I destinatari del progetto sono gli studenti degli istituti secondari di secondo grado del territorio di Confindustria Toscana Nord. Saranno appunto 196 gli studenti che nei prossimi giorni visiteranno, distribuiti in gruppi, i calzaturifici della provincia di Pistoia, sette dei quali si sono resi disponibili a ricevere le scolaresche. Le principali novità di questa edizione riguardano proprio i concorsi per le scuole secondarie di secondo grado. A differenza degli anni precedenti, in questa edizione viene chiesto loro di riflettere sul valore simbolico che una scarpa può esprimere; in particolar modo, sulla scarpa rossa, simbolo universale di contrasto alla violenza sulle donne. Dovranno quindi produrre un qualsiasi modello di calzatura, purché rossa, e trarre spunto da essa per affrontare il tema dei soprusi di genere.Per accompagnarli in questo percorso, in maniera documentata e professionale, è stato organizzato un incontro, presso la sede di Confindustria Toscana Nord, dal titolo "Oltre il simbolo": dopo il saluto del presidente del gruppo Cuoio e Calzature, Rodolfo Checcucci, parleranno le psicologhe - psicoterapeute del Centro Antiviolenza Aiutodonna della Società della Salute Pistoiese Tania Sguerri, Giulia Vannucci e Letizia Ricci; a seguire, interverrà Giulia Gargiulo, magistrato del Tribunale di Pistoia e Presidente della sottosezione dell’Associazione Nazionale Magistrati di Pistoia. Le iscrizioni a questo seminario sono ancora possibili. E’ invece parte integrante del premio e ne sarà obbligatoria l’iscrizione, il webinar che vedrà la docenza di Eleonora Antonini, amministratore delegato e responsabile stile, modelleria e industrializzazione di Tailor Made International di Larciano, e che mostrerà agli iscritti le fasi di progettazione e costruzione della calzatura. "Quella di quest’anno è un’edizione particolarmente interessante e ricca, con tanti stimoli e idee nuove - commenta Maurizio Sarti, delegato per la formazione della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord -.

L’interesse che stiamo riscontrando ci dice che le scuole e i giovani stessi guardano con favore al settore e sanno vedere anche al di là della situazione contingente. Siamo molto contenti, in particolare, che la proposta di venire a visitare le nostre aziende abbia raccolto un successo così clamoroso". "il fatto che l’adesione a questa edizione veda, anche nella parte dedicata al calzaturiero, più che raddoppiati i partecipanti rispetto all’anno precedente significa che l’idea di "fare scarpe" ancora piace - afferma il capogruppo del Calzaturiero di Confindustria Toscana Nord, Rodolfo Checcucci – che questo sia frutto anche del lungo lavoro di orientamento che, grazie alla collaborazione di tanti colleghi, da anni stiamo conducendo.Vorrei poi spiegare perchè quest’anno chiamiamo, nel concorso, i ragazzi e le ragazze a una sfida così impegnativa come quella sul senso delle "Scarpette Rosse"; il motivo principale è, ovviamente, quello di accendere un faro sulla violenza di genere, troppo diffusa e rispetto alla quale è importante che la sensibilizzazione inizi dai banchi di scuola"

Michela Monti