PISTOIA
L’assemblea dei costruttori di Ance Toscana Nord, legati a Confindustria, ha messo in evidenza quello che è un dato inequivocabile: nel triangolo Prato, Pistoia, Lucca, la nostra provincia rappresenta in epoca post lockdown la locomotiva assoluta per quel che riguarda il rilancio del comparto dell’edilizia. Una certezza che viene certificata dai dati che, in occasione dell’assemblea svoltasi a Lucca con il presidente Giacomo Salvi e le sue due vice Carla Battaglia (per Lucca) e Daria Orlandi (per Prato), hanno messo in evidenza il trend in assoluta crescita della nostra provincia. Per capire meglio, la somma complessiva delle imprese iscritte nelle tre province al 30 giugno scorso è di 1.962 con una risalita del +2.2% rispetto allo stesso periodo del 2023: di queste, 574 sono nella nostra provincia che si attesta su una crescita più che doppia, ovvero del +4,6% ed è la migliore di tutta l’area. E, su questo trend, viaggiano altri numeri che emergono dall’analisi sulle Casse Edili (ente che si occupa di tutelare i diritti dei lavoratori in questo settore e nell’artigianato): gli operai iscritti sono 8.470 sempre nell’area ma, di questi, 2.348 sono pistoiesi con un incremento in un anno solare del +12,3% superando Prato e facendo il doppio di Lucca.
Anche a livello di ore lavorate, per la Toscana Nord il dato complessivo è del +3,7% ma per Pistoia si arriva addirittura al +10,8% con 1.836 e, di conseguenza, sale anche la massa totale dei salari: la provincia arriva a 21 milioni e 721mila euro con un trend, sempre in dodici mesi, del +13,8% con Prato che insegue a 17 milioni e Lucca che è quasi a 39 milioni ma con una forza lavoro ben più ampia. "In generale in Italia nel periodo 2022-23 le imprese che hanno aperto e poi chiuso battenti sono state moltissime – dice Giacomo Salvi, presidente di Ance Toscana Nord – se noi, imprese che si riconoscono nel sistema Ance cresciamo, significa che la buona imprenditoria è ancora una moneta che paga, il tutto sapendo bene le difficoltà con cui ogni giorno ci misuriamo".
Fra le problematiche maggiori restano il nuovo codice degli appalti, la gestione dei fondi del Pnrr fino al caro materiali e la difficoltà ad attrarre personale. C’è un altro ambito, sempre legato ai numeri, che fa capire come davvero la provincia di Pistoia possa essere considerata una "isola felice" o quasi. In occasione dell’assemblea sono stati fatti vedere anche i confronti con quello che era il mondo imprenditoriale edile nel 2008 confrontato ad oggi, quindi dal momento dello scoppio della prima grande crisi in avanti.
Ebbene, ad oggi, il nostro territorio in termini di imprese attive ha recuperato tutto quello che aveva perso fra il 2016 e il 2019, facendo registrare solo 20 aziende in meno a distanza di sedici anni a differenza del -33% che c’è su Prato e del -16,4% che si trova a Lucca. Questo , si ripercuote anche sulla forza lavoro: ebbene, ad oggi, nel settore rilevato da Casse Edili gli operai sono 220 in più rispetto a quelli occupati nel 2008 con una crescita del +10,3%, battendo di gran lunga le altre due province che segnano entrambe valori negativi. Questo è stato reso possibile grazie, soprattutto, al boom post lockdown che nel pistoiese c’è stato fra ottobre 2020 e agosto 2022, in particolar modo: l’auspicio è che questo trend possa proseguire anche in futuro per dare solidità ad un settore che ha patito le pene dell’inferno.
Saverio Melegari