Elezioni regionali. Cosa succede in città se il sindaco si candida alla Regione Toscana

Chi ’corre’ decade, dopo le elezioni, dalla carica di primo cittadino . Scenari: traghettamento con al comando la vice Anna Maria Celesti . oppure, ipotesi più remota, l’arrivo di un commissario prefettizio .

Elezioni regionali. Cosa succede in città se il sindaco si candida alla Regione Toscana

Chi ’corre’ decade, dopo le elezioni, dalla carica di primo cittadino . Scenari: traghettamento con al comando la vice Anna Maria Celesti . oppure, ipotesi più remota, l’arrivo di un commissario prefettizio .

PISTOIA

Con l’incertezza relativa a vari punti del futuro politico regionale, la corsa al nuovo presidente della Regione Toscana sembra riguardare da vicino anche la nostra città se, come pare sempre più probabile, il candidato del centrodestra (con l’appoggio anche dell’oramai famoso mondo delle civiche dei sindaci) sarà l’attuale sindaco Alessandro Tomasi. Uno scenario che, però, al momento viene duramente combattuto dagli altri alleati della coalizione, in primis Forza Italia. Partito che, se il nome di Tomasi diventerà ufficiale, potrebbe avere un ruolo di rilievo nell’immediato futuro cittadino vista la carica attuale di vice-sindaco nelle mani di Anna Maria Celesti. La legge, in questi casi, infatti parla chiaro. Chi si candida a Presidente della Regione, sia che vinca o che perda (e quindi diventa "semplice" consigliere regionale) decade dalla carica di primo cittadino ma questo succede soltanto dopo che le elezioni si sono svolte. E, anche su questo fronte, l’incertezza regna sovrana: di fatto la campagna elettorale è già partita, la sua scadenza naturale sarebbe ottobre 2025 ma è sempre particolarmente attuale la possibilità che si vada a votare tra febbraio e marzo 2026 (lo Statuto, infatti, non prevede che si vada alle urne prima della fine dei cinque anni di mandato, iniziati a fine settembre 2020).

Se venisse confermata questa ipotesi vorrebbe dire stare 15-16 mesi in campagna elettorale, dovendo allo stesso tempo continuare a ricoprire la carica di sindaco per Tomasi, oltre a quella di coordinatore regionale di Fdi. Una volta passata la chiamata alle urne, indipendentemente se vinta o persa, Tomasi in ogni caso dovrà passare il testimone in Comune e qui ci sono due scenari: aprire ad un "traghettamento" che vedrebbe al comando la vice-sindaco Anna Maria Celesti oppure, ipotesi decisamente più remota, l’arrivo di un commissario prefettizio in caso di dimissioni.

A quel punto l’incarico per il sindaco facente funzione, si chiama così in gergo tecnico, può essere al massimo di un anno e comunque fino alla prima tornata amministrativa utile. Cosa vuol dire? O che si voti a ottobre 2025 o a febbraio-marzo 2026, per Pistoia lo scenario sarebbe delle comunali che saranno in programma nella tarda primavera proprio del 2026. In ogni caso, quindi, il mandato terminerebbe con un anno di anticipo rispetto alla sua naturale conclusione – ricordiamo che per Palazzo di Giano i pistoiesi sono stati chiamati alle urne nel giugno 2022 – e, di fatto, la campagna elettorale per il Comune potrebbe essere persino parallela a quella delle Regionali. Ecco perché la partita è doppia per tutti.