ELETTRA GULLE'
Cronaca

Emergenza furti nei vivai di Pistoia: 10mila piante rubate in una sola notte

L’Associazione Vivaisti Italiani chiede interventi immediati per contrastare l’ondata di criminalità. “Un attacco senza precedenti al patrimonio produttivo di un settore strategico per il Made in Italy”

A sinistra il vivaio Baldacci di Ramini; a destra il presidente dell'associazione, Alessandro Michelucci

A sinistra il vivaio Baldacci di Ramini; a destra il presidente dell'associazione, Alessandro Michelucci

Pistoia, 27 febbraio 2025 – Una preoccupante ondata di furti sta mettendo in ginocchio, oltre che in forte allarme, il distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, uno dei più importanti poli produttivi del settore in Italia. Nella sola notte tra il 24 e il 25 febbraio sono state prese di mira ben tre aziende di spicco, Baldacci, Innocenti e Giacomelli, e sono stati registrati ingenti danni soprattutto nei territori di Ramini, San Pantaleo e Casalguidi, dove sono stati rubati in una notte oltre 10.000 esemplari tra aceri e magnolie.

L’associazione Vivaisti Italiani lancia un forte allarme e chiede misure urgenti per fermare questa escalation.

Il fenomeno dei furti nei vivai pistoiesi non è nuovo, ma nelle ultime settimane ha subito un’accelerazione davvero preoccupante. Il presidente dell’associazione, Alessandro Michelucci, sottolinea anche come le abbondanti piogge abbiano reso il terreno più morbido. E che questo faciliti, purtroppo, il prelievo delle piante da parte dei ladri.

Già nei giorni precedenti erano sparite 3.000-4.000 piante, ma quello che è avvenuto in una sola notte ha davvero dell’incredibile.

“Questi furti non rappresentano solo una perdita economica immediata per le aziende colpite, ma compromettono anche il guadagno futuro legato alla vendita di piante, che richiedono anni per crescere”, spiega Michelucci.

Oltre alla perdita diretta, i furti stanno creando pure un effetto dumping sul mercato: le piante rubate vengono spesso rivendute illegalmente a prezzi molto bassi e questo danneggia la concorrenza leale e svaluta l’intero comparto. Insomma, il danno d’immagine è enorme.

“Il rischio è che le nostre stesse piante, frutto di anni di investimenti, vengano vendute sottocosto e senza controlli, compromettendo la reputazione della produzione vivaistica di Pistoia, che è sinonimo di qualità a livello internazionale”, denuncia Michelucci.

I vivaisti colpiti hanno già sporto denuncia ai Carabinieri, mentre la Prefettura di Pistoia ha chiesto un aggiornamento dettagliato sulla situazione. L’associazione ha inoltre coinvolto il Corpo Forestale, che sta monitorando attentamente la vicenda.

Michelucci lancia un appello alle istituzioni: “Il nostro settore è già sotto pressione per le sfide economiche e normative. Non possiamo permettere che la criminalità metta ulteriormente a rischio la competitività delle nostre aziende. Chiediamo un intervento immediato per garantire sicurezza e tutela al nostro comparto”.