Un progetto che abbraccia gli ideali di socialità e integrazione, cercando di offrire a ragazzi e ragazze meno fortunati un trampolino di lancio per entrare nel mondo lavorativo, ma anche per stringere legami d’amicizia e affettivi. L’Ente Camposampiero, fin dalla nascita risalente alla metà degli anni Quaranta nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, ha sempre avuto al centro delle proprie iniziative la volontà di aiutare persone in difficoltà. E proprio su queste linee guide si è sviluppato il progetto "Solidarity and creative work", vincitore del bando Socialmente 2023, finanziato dalla Fondazione Caript con il partenariato dell’associazione Sportiva Silvano Fedi, della Fattoria il Gattesco e Podere del Tordo, il quale è stato presentato nella mattinata di ieri presso la sede dell’associazione, in Via Padre Antonelli.
"Il percorso ha riguardato più di venti tra ragazzi e ragazze diversamente abili, di varie età e con diversi tipi di problematiche - ha spiegato Luca Traversari, presidente dell’Ente Camposampiero -. Principalmente i nostri lavori si sono focalizzati sull’agricoltura sociale, con la successiva erogazione di alcune borse di lavoro rivolte ai più bisognosi e alle più bisognose. Le attività si sono tenute sia nel territorio verde della Camposampiero che negli spazi di alcune aziende partner. Naturalmente un grande ringraziamento va alla Fondazione Caript e al presidente Luca Gori che ci ha seguito da vicino".
Lavoro e integrazione: un binomio a cui la Camposampiero dedica sempre grande attenzione: "I ragazzi hanno svolto attività di orto biologico - prosegue Traversari -, vendemmia e raccolta delle olive, oltre alla manutenzione di aree verdi di pertinenza delle aziende. Attraverso l’assistenza di operatori del settore, ci sono state anche attività di socializzazione per creare rapporti e tessere connessioni tra i ragazzi e farli sentire meno soli. Assieme alla problematica dell’occupazione lavorativa, quella dell’interazione sociale è un’altra questione che abbiamo molto a cuore e che riguarda da vicino anche le famiglie dei nostri assistiti. Il nostro obiettivo quotidiano è quindi quello di creare un contesto sano di integrazione e condivisione di emozioni ed esperienze, in cui i ragazzi possano imparare a rispettare e a voler bene al prossimo".
Michele Flori