Evacuazione preventiva. L’operazione-record nelle zone più critiche. Aperto il centro d’aiuto

La decisione imprevista della Regione dopo la nuova allerta arancio. Il Comune di Montale ha organizzato l’accoglienza alla Misericordia. diventata anche punto di riferimento per i mezzi di soccorso .

Evacuazione preventiva. L’operazione-record nelle zone più critiche. Aperto il centro d’aiuto

Evacuazione preventiva. L’operazione-record nelle zone più critiche. Aperto il centro d’aiuto

di Giacomo Bini

MONTALE

Ieri pomeriggio in considerazione dell’allerta arancione emanata dalla Regione Toscana è partita una vasta operazione di evacuazione dei residenti delle zone ritenute maggiormente a rischio. A Montale sono state individuate come più critiche quelle investite dalla inondazione conseguente alla rottura dell’argine dell’Agna, in particolare la via Guido Rossa, nella zona industriale, la via Enrico Mattei e soprattutto la via Alfieri, la via Provinciale Pratese e la via del Chiuso oltre a una parte della via Luxemburg e di via Garibaldi. La decisione è stata presa dopo una consultazione tra il presidente della Regione Toscana, i sindaci di Montale, Montemurlo e Prato e i responsabili della Protezione Civile. Il Comune di Montale ha predisposto come primo centro di accoglienza quello della Misericordia in via Martin Luther King. Altri, adatti nell’eventualità, saranno il salone del circolo Arci, quello della banda di Fognano, la palestra comunale di via Coppi e le scuole elementari.

Intorno alle 18 del pomeriggio alcune squadre dei vigili del fuoco hanno iniziato a battere casa per casa le strade a rischio, definite "zone rosse" per informare tutti i residenti, porta a porta, del provvedimento di evacuazione. I vigili del fuoco avevano con sé un elenco di tutti i residenti con il loro indirizzo e informavano tutte le famiglie, una per una, che erano obbligate a lasciare l’alloggio nel caso si trovasse al piano terra e recarsi nei centri di accoglienza o in altra destinazione di loro conoscenza, da amici o parenti, in zone non considerate a rischio. Per chi non dispone di mezzi propri è stato assicurato il trasporto con i mezzi messi a disposizione dalla Protezione civile comunale. Solo se i residenti con la disponibilità di un primo o di un secondo piano potevano rifiutarsi di andare via da casa e in quel caso i vigili del fuoco, constatata l’esistenza di questa possibilità di stare al sicuro, prendevano nota della loro scelta. L’evacuazione è stata consigliata soprattutto per anziani e fragili. La Misericordia di Montale è stata designata come Disevac, vale a dire un centro di coordinamento in cui si concentrano i mezzi e gli operatori impegnati nell’operazione di evacuazione nei comuni di Montale e Montemurlo. Si tratta di una cinquantina almeno di mezzi ognuno con la propria squadra di operatori. La Misericordia di Montale è a sua volta coordinata dalla Cross di Pistoia. "25 gli evacuati: smistati tra parenti e centro", è il report serale del Comune.

La visita dei vigili del fuoco in via Alfieri è arrivata dopo una giornata impegnata dai residenti a rimuovere il fango dalle loro abitazione che nella notte tra giovedì e venerdì sono state allagate fino ad oltre un metro di altezza. "È la terza volta che il mio negozio viene allagato – dice la parrucchiera di via Alfieri Carmelina Pelosi – l’ho rifatto due volte e ora devo ripartire da zero". "Ho messo tanto lavoro e tanti sforzi per questa mia casa – dice Aldo Miacci, 88 anni, mentre spazza l’acqua dalla cucina – ora è tutto distrutto, anche le auto e i mobili". Rina Alberti non riesce a trattenere le lacrime mentre guarda il suo soggiorno completamente rovinato. "Tutte le nostre cose – dice – completamente distrutte, anche i documenti, le carte importanti, è facile quando si vede alla televisione queste cose ma quando capita a noi è terribile". Ci sono anche storie di solidarietà come quella di Alessandra Bianchi. "Io sto al piano terra – dice – mi hanno salvato e aiutato i miei vicini, mi hanno accolto da loro al primo piano, mi hanno dato una tuta per sostituire gli abiti bagnati e qualcosa di caldo da bere e sono potuta stare da loro per tutta la notte". "Era la cosa da fare – dice il vicino che l’ha aiutata Ali Safarish – non ho fatto nulla di particolare".