Ex Breda, eppur si muove. Gara d’appalto per il primo lotto. Possibile via ai lavori nel 2025

I tempi si sono dilatati per la burocrazia e per una ripulitura dell’area più complessa del previsto. Il cantiere "H" riguarda la piastra di cemento compresa tra Polo della sicurezza e via Pacinotti. .

Ex Breda, eppur si muove. Gara d’appalto per il primo lotto. Possibile via ai lavori nel 2025

Mentre tutto è fermo, tutto si muove. Le carte, nella fattispecie. E per riattualizzare un progetto vecchio più di un decennio – quello che riguarda l’area ex Breda, nell’ultimo tassello della riqualificazione della zona – oltre che per rimettere in moto una macchina ormai arrugginita di quelle carte ne servono davvero parecchie.

Intanto una certezza: è in corso una gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori che riguarderanno il primo lotto, il cosiddetto "H". Per intendersi, la grande piastra di cemento armato compresa tra il Polo della sicurezza e via Pacinotti. Gli esiti arriveranno alla fine di questo mese e, tra le tante che ne sono uscite nell’ultimo anno, non è campata in aria la previsione che il movimento in quell’area di cantiere possa cominciare subito dopo le festività natalizie. Se i tempi si sono così dilatati rispetto alle previsioni sembra essere prima di tutto una questione imputabile proprio a quelle carte di cui sopra e anche a una ripulitura dell’area che probabilmente si è rivelata più complessa del previsto: completamente allagati i piani interrati che dovranno ospitare i parcheggi, così sono apparsi nei sopralluoghi, e decisamente in condizioni di degrado e vandalizzate alcune aree interne al cantiere diventate negli anni terra di nessuno.

Primo tassello importante di un progetto ambizioso come quello pensato per quest’area dalla proprietà – la Tred, Tuscany Real Estate Development di Roberto Puccini e Raffaele Catalano – sarà la questione messa in sicurezza e decoro. Elementi questi senza i quali sarebbe inutile dare gambe a un progetto che parla di ospitalità e accoglienza e che anzi ne metterebbe completamente a rischio la riuscita. Dunque la prima ripartenza riguarderà una impermeabilizzazione di quella piastra in cemento proprio per scongiurare gli allagamenti e quindi la realizzazione delle opere di utilità pubblica, così come previsto dagli accordi.

Solo dopo si potrà cominciare a parlare del resto, compresa la questione albergo, sul cui progetto poco o niente trapela. Compreso quale sarà il big dell’hotellerie che se ne intesterà la gestione. Di sicuro un big, appunto.

Questo almeno se la recente esperienza fiorentina (con la riapertura dell’ex Majestic, anche questo rilevato dallo stesso imprenditore pratese, Roberto Puccini) può consegnare qualche indizio.

Qui infatti ha preso casa Marriott International, colosso dal portfolio più ampio e importante del settore, composto da oltre trenta brand e circa 8.900 proprietà in 141 Paesi.

linda meoni