Ex carbonizzo, pace fatta. Verso il piano di recupero

Chiusa la questione della cisterna: una recente sentenza del Tar prende atto dell’accordo tra la proprietà e il Comune. Il progetto di riqualificazione.

Ex carbonizzo, pace fatta. Verso il piano di recupero

Una panoramica dell’ex carbonizzo Tempesti di Fognano

Una sentenza del Tar della Toscana del 31 ottobre scorso ha messo la parola fine al contenzioso giudiziario tra la società Merdiana Immobiliare e il Comune di Montale prendendo atto che le due parti hanno trovato un accordo per il piano di recupero dell’ex carbonizzo Tempesti di Fognano e che la Meridiana ha rinunciato al ricorso a suo tempo presentato contro l’amministrazione comunale di Montale. La parte ricorrente, cioè la Meridiana Immobiliare, ha depositato, il 6 settembre scorso, una "dichiarazione di rinuncia per sopravvenuta carenza di interesse al ricorso avendo la stessa dato spontanea esecuzione alle disposizioni impartite con il provvedimento impugnato, nel quadro di un più generale accordo per interventi da realizzare per il recupero dell’area ex Carbonizzo". Pertanto il Tar ha dichiarato il ricorso "improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse" e ha stabilito che le parti si ripartiranno le spese di giudizio. L’argomento del ricorso a cui aveva fatto opposizione il Comune era legato allo sversamento di sostanze oleose in una vasca nei pressi degli argini del torrente Agna provenienti da una cisterna interrata nell’area dell’ex carbonizzo, uno stabilimento industriale da molto tempo dismesso, di proprietà della Meridiana. Nel 2017 un’ordinanza del Comune ingiungeva la demolizione della cisterna e l’asportazione del terreno contenuto. La Meridiana Immobiliare sosteneva di aver già proceduto ai lavori di pulizia e di parziale rimozione del manufatto per mettere in sicurezza l’area. Il Comune però, dopo una segnalazione della Regione Toscana, adottava una nuova ordinanza con la quale imponeva alla società privata di provvedere alla bonifica e alla esecuzione di interventi di messa in sicurezza o alla rimozione definitiva del manufatto. Contro questa ordinanza la Meridiana presentava ricorso al Tar il 15 maggio 2019 lamentando violazione della legge e abuso di potere. La lite tra il Comune e la società sulla questione della cisterna si inquadrava in un disaccordo tra le due parti sul piano di recupero proposto dalla Meridiana e in particolare sulle volumetrie degli immobili da realizzare nella riqualificazione dell’ex carbonizzo. Il contrasto tra la proprietà e l’amministrazione si è alla fine appianato su una ridefinizione del piano di recupero che infatti nell’aprile scorso è stato adottato all’unanimità dal consiglio comunale. Il piano prevede da 45 a 48 unità immobiliari, un parco fluviale, un parcheggio pubblico e un percorso ciclopedonale accessibile a tutti. Lo scopo è recuperare con un beneficio per la comunità di Fognano un’area industriale in stato di degrado.

Giacomo Bini