Export, stazionario il florovivaismo. Nuove forniture per Uzbekistan e Lituania

I dati parlano di calo di vendite in Francia e Regno Unito, recuperato solo in parte dal buon andamento verso la Romania e altri paesi .

Export, stazionario il florovivaismo. Nuove forniture per Uzbekistan e Lituania

Il florovivaismo regge grazie alle forniture in ’nuovi’ paesi (foto d’archivio)

PISTOIA

Resta sostanzialmente invariato il dato delle esportazioni del distretto florovivaistico di Pistoia. I dati arrivano, come di consueto, dal ‘Monitor dei Distretti della Toscana’, elaborato da Intesa Sanpaolo. Il florovivaismo si avvicina nei primi tre mesi del 2024 al valore delle esportazioni raggiunto nello stesso periodo del 2023, subendo un calo di vendite in Francia (-6,7%) e Regno Unito (-12,1%), recuperato solo in parte dal buon andamento verso la Romania (+24,4%) e dalle nuove forniture verso Uzbekistan e Lituania. In termini assoluti, nel primo trimestre 2024 le esportazioni del settore florovivaistico sono state pari a 149 milioni di euro, rispetto ai 153 dell’anno precedente. Ancora un segno meno per il settore del mobile imbottito e dei sistemi per dormire di Quarrata e Prato (-8,9%).

A livello regionale, però, la nostra provincia, è nella parte bassa della classifica, con un non lusinghiero -4,6% rispetto al primo trimestre del 2023. Peggio hanno fatto soltanto Prato (-6,2%) e Pisa (-11,7), ma il territorio pistoiese è lontano anni luce dai risultati di Arezzo (+108,1%) trainato dall’oro, dal 99,8% di Grosseto e dal 28,6% di Siena. Pistoia non regge il confronto neppure con la vicina Lucca, che fa registrare un lusinghiero +10,1%.

Nei primi tre mesi del 2024 l’export delle specializzazioni distrettuali e dei poli della Toscana è stato pari a 9 miliardi di euro, registrando una crescita del +20,9%, nettamente superiore al dato nazionale che si è attestato al +3,6%.

"Nei primi mesi dell’anno i distretti e i poli tecnologici toscani hanno mostrato ancora una volta la loro solidità – commenta Tito Nocentini (foto in alto), direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo –, con andamenti molto positivi soprattutto in quei comparti che stanno lavorando per cogliere le opportunità legate alla trasformazione del business in ottica green, digitale e del piano Transizione 5.0. Interventi, questi, necessari e utili alla competitività delle imprese del territorio, che la nostra banca sostiene con un programma da 120 miliardi di euro da qui al 2026, di cui 9 miliardi di euro in Toscana, e che si rivolge anche alle realtà più piccole e alle filiere. Proprio nella nostra Regione abbiamo attivato circa 83 contratti di filiera, con oltre 1.650 fornitori e un giro d’affari complessivo di oltre 9 miliardi di euro a beneficio del Made in Tuscany".