REDAZIONE PISTOIA

"Facciamo rumore e non smetteremo: dovrete sentirci per forza"

Centinaia di persone si sono riunite a Pistoia per denunciare la violenza sulle donne e chiedere un immediato cessate il fuoco nei paesi in guerra. Una manifestazione organizzata da associazioni e sindacati per ricordare le 106 vittime della violenza maschile dall'inizio del 2021.

"Facciamo rumore e non smetteremo: dovrete sentirci per forza"

"Siamo qui per restare", nel segnate del colore rosso. Quel simbolo che segna anche il cuore e l’anima. Rosso come il sangue delle vittime di violenza, rosso come la passione di chi lotta perchè tutto questo finisca. Non un minuto di silenzio. Ha fatto rumore a più non posso la folla in piazza Gavinana, nel centro di Pistoia, per una manifestazione organizzata da Anpi, Arci, Auser, Cgil, Consigliera di Parità della Provincia di Pistoia, Donne Democratiche, Libera, Pax Christi e Sezione Soci Coop Pistoia. Con fischietti, urla, applausi, hanno fatto sentire la voce di chi purtroppo ancora non è ascoltato abbastanza. E poi hanno scandito un elenco di nomi e date. Non un elenco qualsiasi, ma i nomi delle donne uccise dall’inizio del 2023 ad oggi. 106 vittime della violenza di uomini. "A pochi giorni dal ritrovamento del corpo straziato di Giulia Cecchettin già assistiamo, con rabbia, all’ennesimo femminicidio: Rita Talamelli, strangolata dal marito a Fano, è l’ennesima donna morta per mano di un uomo – rimarcano con forza le organizzatrici -. La violenza sulle donne non conosce tregua ma viene spesso rappresentata come un problema di cui soltanto le donne devono farsi carico. Continuiamo ad assistere a narrazioni tossiche che tendono a colpevolizzare le vittime o, addirittura, siamo costrette ad ascoltare paternalistiche raccomandazioni che ci suggeriscono di fare attenzione e guardarci le spalle. Questo modo di affrontare e comunicare il fenomeno della violenza sulle donne capovolge completamente (e in modo profondamente maschilista) il problema, liberando da ogni tipo di colpa e responsabilità coloro che lo creano: gli uomini violenti".

Dalla manifestazione anche un messaggio per la pace e l’immediato cessate il fuoco nei tanti paesi insanguinati dalle guerre. "Ci è sembrato giusto mettere in correlazione la violenza sulle donne e le guerre che insanguinano il mondo, a partire da quella in Palestina con le donne vittime due volte - ha spiegato Silvia Biagini della Cgil - della guerra ma anche di stupri e violenze".

Gabriele Acerboni