Quello di ieri mattina nell’aula bunker di Santa Verdiana, a Firenze, è stato ultimo passo prima dell’inizio del dibattimento con cui si cerca di stabilire la verità sul tragico femminicidio di sedici anni fa in via Marconi numero 66, a Montecatini, l’appartamento in cui, nella serata del 21 aprile 2008 fu trovata senza vita Isabel Macarthy, originaria del Brasile. La donna, che aveva 46 anni, era morta dissanguata, sul suo letto, colpita da innumerevoli coltellate. La morte risaliva al 19 aprile. Ieri mattina, davanti alla Corte d’Assise presieduta da Silvia Cipriani ha prestato giuramento il consulente tecnico nominato dalla Corte nel corso della precedente udienza, il 26 novembre scorso. Fabio La Porta trascriverà le intercettazioni telefoniche e ambientali realizzate dagli investigatori nel corso delle lunghe e complesse indagini su questa tragedia. La decisione della nomina del consulente era stata presa dalla presidente Cipriani dopo la richiesta, da parte del pubblico ministero Luisa Serranti, di esaminare alcune intercettazioni, ma la presidente ha ritenuto di doverle acquisire tutte, e per questo ha nominato il Ctu. Ieri mattina sono state comunicate le due date per l’inizio del dibattimento e dedicate alle testimonianze dei testi della pubblica accusa e sono quelle dell’8 e del 20 maggio 2025. Come si ricorderà, le udienze saranno calendarizzate per argomento per evitare dispersioni. Sotto accusa c’è un camionista di Porcari, Pasquale Buccolieri, cinquantenne, difeso dall’avvocato Sara Tordazzi di Pistoia. Gli inquirenti, sulla scena del delitto, aveva isolato tracce riconducibili al Dna dell’imputato, che figurava tra i clienti della donna. Il figlio e il fratello di Isabel sono parte civile, rappresentati dall’avvocato Maria Di Rocco del foro di Prato.
CronacaFemminicidio di via Marconi. Tutte le intercettazioni al vaglio