PISTOIA
Regalare una rosa o un bonsai alla propria mamma non ha prezzo e ha ancora più valore se, come in questo caso, il pensiero porta anche un contributo alle mamme in difficoltà. Alla vigilia della Festa della Mamma, domani, in via dell’Annona a Pistoia a partire dalle 9 (e fino alle 12), nell’ambito del Mercato Campagna Amica, figlie e figli potranno regalare alle mamme, rose in vaso e bonsai che letteralmente significa “albero coltivato in vaso con arte”.
Come ogni sabato, in via dell’Annona, ci saranno i banchi dei produttori di Campagna Amica Pistoia con formaggi della montagna, ortofrutta locale di stagione, carne della Valdinievole e il pescato fresco del Tirreno, grazie alla presenza della Coop. Le Furiose di Viareggio. Non mancherà, come ogni secondo sabato il Parmigiano Reggiano, portato a Pistoia direttamente dall’azienda agricola Nonno Contadino di Reggio Emilia.
Parte del ricavato della vendita di tutti i prodotti agricoli, inclusi rose e bonsai, sarà devoluto a mamme in difficoltà tramite il Centro Famiglia Sant’Anna di Pistoia. Per l’ente diocesano sarà presente la responsabile suor Rita Vanzan. A fare gli onori di casa Michela Nieri di Coldiretti Donne Toscana e Pistoia, il presidente di Coldiretti Pistoia Fabrizio Tesi e il direttore Francesco Ciarrocchi. L’iniziativa nasce dalla generosità della Giorgio Tesi Group e dei produttori di Campagna Amica Pistoia.
Piante di bonsai e di rose saranno destinati ad essere un regalo duraturo, proprio come l’amore per la mamma e i bambini potranno personalizzare i loro messaggi con disegni e messaggi insieme a Lucia, responsabile di Campagna Amica Pistoia.
Inoltre, l’iniziativa prevede la presenza di un bonsaista che terrà un laboratorio per bambini e spiegherà la filosofia dell’arte dei bonsai che, nata in oriente, in Europa arriva ad inizio del 1900 destando la curiosità di tutti. L’ingegno toscano li ha ‘naturalizzati’ grazie in particolare ad un’azienda di Pescia, la Franchi Bonsai, che ha adottato le tecniche anche su alberi mediterranei, dagli ulivi alle sughere, che diventano vere e proprie sculture ‘autoctone’ in movimento.