Festa di compleanno per Claudio Nassi

Claudio Nassi, ex dirigente e giornalista calcistico, festeggia l'85° compleanno con amici e colleghi, raccontando aneddoti e strategie del calcio italiano. La sua filosofia: anticipare silenziosamente per vincere.

Festa di compleanno per Claudio Nassi

Festa di compleanno per Claudio Nassi

Metti un giorno a pranzo col Direttore (e mezzo calcio italiano, di ieri e di oggi). Claudio Nassi, piombinese trapiantato a Pistoia e innamorato dei colori arancioni, ha festeggiato l’85° compleanno nella piacevole atmosfera di Rafanelli. Già calciatore, giornalista da una vita, l’ex direttore sportivo di Pistoiese e Sampdoria (con lui nacque il gioiellino di Paolo Mantovani) e direttore generale della Fiorentina dei Pontello, ha riconsegnato, come ogni anno, qualche ora di grande calcio alla nostra città. Facendo accorrere alla sua mensa facce note del pallone, che siano giornalisti oppure ex dirigenti di peso e protagonisti sul campo. Qualche ora con gli amici di Lady Radio, l’emittente radiofonica fiorentina nella quale tiene una fortunata rubrica, dispensando pillole di saggezza sportiva. Perché, come fosse il Socrate di un tempo, il silenzio scende naturale dinnanzi ai suoi racconti di vita e football.

Ecco spiegata nel dettaglio la strategia per accaparrarsi le prestazioni di calciatori del calibro di Pietro Vierchowod e Roberto Baggio o il rammarico nel vedersi sfuggire Marco Van Basten, da lui trattato prima di tutti gli altri, anche del Grande Milan berlusconiano. "Il segreto? Non c’è. Ma non bisogna che le notizie escano. Ho sempre detto ai giornalisti: ‘signori, potete scrivere quello che volete. La nostra società non smentirà alcuna notizia. Ma da noi, non riceverete nessuna dritta. Perché, per battere chi è economicamente più forte di te, devi anticiparlo… silenziosamente. Devi arrivare primo e chiudere. Se la voce trapela, giungendo ai mass media, il club meno ricco di risorse deve inchinarsi a quello più potente".

E ancora, l’inserimento nel sempiterno dibattito tra tecnici giochisti e difensivisti, sottolineando come occorra soltanto buonsenso. "Il calcio si è evoluto? Niente affatto. Il calcio è un gioco stupido per uomini intelligenti". Come dire, basta la semplicità, ma capire una regoletta non scritta: è il gioco del potere. Tanti auguri, Direttore.

Gianluca Barni