Il fascismo, le leggi razziali prima delle leggi razziali stesse, il madamato, la guerra come faccenda "da maschi"; e poi la violenza e gli antidoti utili a sconfiggerla, la storia che si fa sentimento individuale oltre che collettivo. Poi ancora una pioggia di consigli per capire chi siamo leggendo le storie su chi siamo stati (e su chi, talvolta, continuiamo ad essere): "La storia" di Elsa Morante, "La frontiera" di Alessandro Leogrande, i testi scritti da Vasilij Grossman, "La casa in collina" di Pavese, solo per citarne alcuni. C’è un pezzo di vita che appartiene a tutti noi ne "Le invisibili" (Neri Pozza, 2024) di Elena Rausa, la scrittrice ospite ieri con il professore Gianni Silei a Lo Spazio di Pistoia nell’ambito della terza edizione di "Pari e Dispari", festival che si sviluppa attorno ai temi degli stereotipi di genere, per raccontare sì del libro, ma anche di storia, di vittime e carnefici, per porsi e porre domande sul tempo che ci lasciamo alle spalle e che spesso finisce per "far rima" col presente. Nel pubblico un gruppo di ragazze, studentesse della VD dell’Istituto Pacini accompagnate dalla professoressa Benedetta Livi, che hanno incalzato Elena Rausa con domande sulla lettura affrontata a scuola.
E proprio dalla scuola riprende il discorso stamattina "Pari e Dispari", ascoltatori sempre i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Pacini dove oggi ‘entrerà’ fisicamente il festival. Del potere della parola, del linguaggio e della comunicazione e di quel mondo di interpretazioni e conseguenze che il loro uso, giusto o sbagliato, può provocare si parlerà nell’ambito di un laboratorio al quale parteciperanno coloro che la parola la maneggiano quotidianamente. Ci saranno i traduttori e scrittori Leonardo Marcello Pignataro, Silvia Pozzi e Alessandra Repossi e la giornalista Valentina Conte, responsabile della redazione di Pistoia de La Nazione, ciascuno chiamato a raccontare la difficoltà e la responsabilità che questi diversi ruoli comportano.
Il festival continua per tutti oggi alle 18 alla libreria Lo Spazio con l’autrice Pegah Moshir Pour col suo libro "La notte sopra Teheran" in dialogo con i giornalisti Gherardo Vitali Rosati e Teresa Scarcella; in platea gli studenti e le studentesse della IV A del Pacini con l’insegnante Chiara Caselli. La chiusura del festival domani, domenica 24 novembre, con la scrittrice di origini afgane Saliha Sultan che, assieme all’attivista Asia Raoufi e al giornalista Riccardo Michelucci condurrà i presenti verso una riflessione che parla della condizione delle donne in Afganistan.
Non può non meritare menzione infine la grande partecipazione ed emozione suscitate dall’incontro di giovedì sera al teatro Mauro Bolognini. Qui, all’attrice Anna Bonaiuto, è stato affidato il delicato compito di interpretare brani tratti dal libro "Tangerinn" di Emanuela Anechoum, romanzo d’esordio della giovane autrice che parla di famiglie miste, migrazioni, ritorno a casa, radici e identità.
linda meoni