
L’allarme ieri mattina in una palazzina di edilizia popolare a Bottegone. Nessun ferito, ma danni ingenti: sei alloggi senza acqua e scarichi. Ricollocati due nuclei, altri resteranno con l’ausilio di bagni chimici.
Tanta paura e ingenti danni, anche se fortunamente nessuno è rimasto ferito, ieri mattina a Bottegone, a causa di un incendio che si è sviluppato nello scantinato di una palazzina di edilizia residenziale pubblica a Bottegone, in via Giuseppe Di Vittorio. L’allarme è scattato alle 11.30 con i crismi della maxi-emergenza, visto il profilo potenzialmente ad alto rischio della situazione. Ma il pronto intervento dei vigili del fuoco, unitamente a quello dei soccorsi e delle forze dell’ordine, ha evitato il peggio. All’origine del rogo, con ogni probabilità, la mano dell’uomo, visto che i rilievi hanno escluso cause dolose.
L’incendio ha purtroppo distrutto le tubature dell’acqua e gli scarichi, compromettendo di fatto l’abitabilità dei sei appartamenti soprastranti (cinque occupati e uno vuoto). Sul posto sono presto sopraggiunti il sindaco Alessandro Tomasi e il presidente della Spes (società pistoiese edilizia sociale), Riccardo Sensi, per fare il punto.
"I vigili del fuoco hanno accertato che l’incendio non è stato determinato da cortocircuito o fenomeni elettrici, dunque per esclusione dovrebbe essere stato causato dalla mano dell’uomo – spiega Sensi –: per ulteriori dettagli attendiamo la relazione tecnica. Come Spes ci siamo subito attivati per gli interventi più urgenti. Gli appartamenti che insistono su quella scala sono agibili – precisa –, ma è stato vietato l’uso della rete idrica e dei servizi igienici, dunque in pratica non lo sono. Siamo al lavoro per cercare delle soluzioni – conclude Sensi –, in attesa di poter ripristinare la situazione".
Ripristino che non sarà breve, visto che come detto le tubazioni sono letteralmente liquefatte e ci sarà da capire bene l’entità dei danni. Quanto alle persone, un nucleo familiare è stato temporaneamente sistemato in albergo, un altro troverà ospitalità da parenti mentre i restanti tre rimarranno nelle rispettive abitazioni, con l’ausilio di bagni chimici che saranno prontamente installati in loco. "Abbiamo verificato attentamente le singole situazioni delle persone interessate da questa situazione di disagio derivata dall’incendio – afferma il sindaco Tomasi –. Fortunatamente sono stati esclusi problematiche a livello strutturale".
Resta comununque l’amaro in bocca per il danneggiamento (sul quale le indagini sono in corso), che ha interessato alloggi popolari recentemente oggetto di un importante intervento di riqualificazione.
albe