Fine dell’incubo per un imprenditore aglianese

Il Tribunale fallimentare di Firenze ha concesso l'esdebitazione a un giovane imprenditore di Agliana, liberandolo da debiti non soddisfatti. Dopo un percorso difficile, ora può ricominciare con serenità.

Fine di un incubo per un giovane imprenditore aglianese. Il Tribunale fallimentare di Firenze ha accolto l’istanza di esdebitazione presentata per suo conto dagli avvocati Michela Mancini e Marco Benesperi ed ha stabilito che sono "inesigibili i debiti concorsuali non soddisfatti integralmente". Il giovane, ad oggi non ancora trentenne, aveva avviato un’attività commerciale ma le cose non si erano messe bene fin da subito: costi elevati per iniziare, poi il Covid, la crisi economica generale e l’attività si era presto avviata al fallimento, dichiarato con sentenza nella primavera 2021. "Poi i creditori che tentavano comunque di pignorargli lo stipendio – riferiscono i due legali –, infine, dopo la chiusura della procedura fallimentare dell’autunno scorso, la volontà di tornare a vivere con un po’ di serenità senza l’incubo di dover rispondere in futuro di tutti i debiti fallimentari, pari a quasi 250mila euro, non soddisfatti dalla procedura a causa della mancanza di attivo. Dopo tanto penare il giovane imprenditore ce l’ha fatta. L’intera intricata posizione che abbiamo curato nell’interesse del giovane – affermano i due professionisti – è stata molto articolata e complessa. Dopo aver interrotto le varie violazioni in sede fallimentare causate dalla impropria condotta di alcuni creditori, il cliente ci ha affidato l’ultimo e più importante incarico, ovvero quello di cercare di ottenere l’esdebitazione da tutti gli ingenti debiti contratti durante l’attività imprenditoriale che la procedura fallimentare ha saldato in minima parte". Gli avvocati Mancini e Benesperi sono riusciti a far comprendere al Tribunale fallimentare di Firenze la particolare situazione che si era venuta a creare. "Abbiamo tempestivamente depositato l’istanza di esdebitazione dai debiti fallimentari – raccontano – volta a spiegare ai giudicanti che il nostro giovane cliente aveva diritto a vedersi cancellati i debiti non pagati e ad avere la possibilità di rifarsi una vita economica e sociale rientrando con piena dignità nel complesso mondo del lavoro. Il giovane, che da qualche tempo lavora come dipendente, ha sempre collaborato con gli organi della procedura fallimentare e la sua condotta corretta e seria è stata testimoniata dalla totale assenza di procedimenti iscritti a suo carico – concludono i due legali –, come abbiamo evidenziato con ampia produzione di atti". Tra l’altro, nel decreto di esdebitazione del tribunale fiorentino si rileva la mancata costituzione del comitato dei creditori. Così dopo la rabbia e la delusione per il fallimento, tanta pena per vedere riconosciuti i propri diritti, il giovane ha potuto finalmente riacquistare un po’ di serenità.

Piera Salvi