Fisco, niente proroga: tutti scontenti

Nessun rinvio per le scadenze, scatta la protesta di professionisti e piccole imprese: "Così l’ingorgo fiscale si crea davvero".

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Da oggi fino al 31 luglio l’ingorgo fiscale diventa realtà anche per migliaia di contribuenti pistoiesi. La richiesta dei commercialisti e delle associazioni di categoria di rinviare acconti o saldi sui vari versamenti fiscali (in totale sono ben 246 gli adempimenti a cui fare fronte) non è stata accolta dal Governo. Le casse dell’Erario infatti sono vuote e hanno bisogno di una iniezione di liquidità. La stessa liquidità che però manca a imprenditori, artigiani, commercianti e famiglie a causa della crisi scaturita dal coronavirus. Una situazione complicata quindi, che potrebbe portare molti contribuenti a non mettersi immediatamente in regola col pagamento delle tasse.

A risentire della situazione sono, in prima battuta, i professionisti come commercialisti o consulenti del lavoro, che già durante il Covid hanno dovuto affrontare situazioni complicate. "Per i commercialisti – commenta su Facebook il professionista Valeriano Bartoli – la mancata proroga delle scadenze provoca un drammatico aumento dei costi. Infatti, a causa della pausa Covid, e delle incombenze conseguenti, quelli assistenza clienti per aperture-chiusure, informative ramificazioni, casse integrazione, richieste ristoro e fondi perduti, siamo costretti a lavorare molto di più e ad assumere se si trova personale". La decisione del Governo, come quasi inevitabile quando si parla di ’tasche’, scontenta quindi un po’ tutti, non soltanto i professionisti. Dal lato delle imprese, Confesercenti sostiene che "il rinvio non avrebbe creato per forza un altro ingorgo: la nostra proposta – si dice dall’associazione dei commercianti – era infatti quella di uno spostamento a ottobre, e non a settembre, proprio per avere una distribuzione più equilibrata delle scadenze durante l’anno: giudichiamo una sorta di ‘strabismo’ economico aumentare la dotazione finanziaria del Fondo anti usura di 10 milioni di euro, come giustamente si è fatto, in sede di conversione in legge del Decreto Rilancio, ma, al contempo, non rinviare la scadenza del pagamento delle imposte di oggi che, in ogni caso, riguarda solo le piccole e medie imprese e pertanto non avrebbe creato eccessivi problemi all’erario".

Confesercenti è pronta a dare atto al Governo, in considerazione degli eventi eccezionali legati all’emergenza Covid, di avere fatto "sforzi enormi per aiutare il sistema produttivo italiano e quello delle piccole e medie imprese con i provvedimenti degli ultimi mesi, ma riteniamo che – concludono i commercianti – proprio per non vanificare questi sforzi, sarebbe stato opportuno dare la possibilità di rateizzare anche i versamenti ora in scadenza".

R.P.