Fondazione Marino Marini. Prorogato il commissariamento: "Rimesso ordine nella contabilità"

Incarico a Ruberto per quattro mesi per portare a termine un lavoro di amministrazione ancora non concluso "C’è la necessità di chiudere il bilancio d’esercizio di quest’anno e quello di previsione per il 2025" .

Fondazione Marino Marini. Prorogato il commissariamento: "Rimesso ordine nella contabilità"

Incarico a Ruberto per quattro mesi per portare a termine un lavoro di amministrazione ancora non concluso "C’è la necessità di chiudere il bilancio d’esercizio di quest’anno e quello di previsione per il 2025" .

Il commissariamento della Fondazione Marino Marini è stato prorogato. Quattro mesi per portare a termine un lavoro di amministrazione ancora non completamente concluso. La questione, come già nelle parole del Commissario straordinario Raffaele Ruberto appena pochi giorni fa sulle nostre pagine, ruota attorno alla composizione del nuovo consiglio di amministrazione, sul bilancio di fine anno 2024 e su quello di previsione 2025. Come dire, un attento lavoro sul pregresso e una puntuale gestione dell’ordinario. Mancava il formale provvedimento del prefetto Licia Donatella Messina a mettere definitivamente a fuoco la permanenza a Pistoia del commissario della Fondazione Marino Marini, ’timbro’ che è arrivato proprio nelle ultime ore e che segna dunque il passo per il ’Ruberto bis’. Seppure in durata ridotta. Ma intanto si chiude un capitolo, che è poi quello più corposo della ricostituzione dell’ente fortemente provato da una battaglia tra le parti che negli ultimi anni ha finito per danneggiare più di ogni altra cosa la conoscenza dell’opera del maestro Marini.

"Per ciò che è la mia competenza e in quanto organo di vigilanza della Fondazione iscritta al registro prefettizio – spiega il prefetto Messina – voglio dire che a suo tempo ho messo in atto tutta una serie di azioni affinché lo scioglimento del cda e quindi il commissariamento fosse evitato. La situazione non ha consentito scelte alternative a questa e si è, quindi, reso necessario riportare la normale amministrazione della Fondazione attraverso un atto straordinario. Una semplice applicazione della legge, un normale rispetto delle regole che questa ci impone. Ho quindi lavorato a un provvedimento che potesse essere quanto più solido possibile".

Prefetto, come giudica l’operato del commissario straordinario in quest’anno?

"Mi sono spesa molto affinché la scelta del commissario ricadesse su un profilo che avesse dimestichezza con la materia e prontezza d’intervento. Il Ministero avvallava la mia decisione. Così è stato con il prefetto a riposo Raffaele Ruberto, il cui operato è risultato pienamente soddisfacente. Il Commissario ha in sostanza rimesso ordine nella contabilità che si presentava assai confusa, ha proceduto alla nomina di un Collegio dei revisori. Non secondario, ha provveduto a un rilancio dell’immagine del Maestro, come negli scopi della Fondazione stessa attraverso eventi e aperture straordinarie del Palazzo sede del museo".

Perché prorogare di ulteriori quattro mesi l’incarico?

"Nelle ultime ore ho sentito il commissario: ancora i tre soggetti pubblici che il cda contempla non si sono pronunciati sui nomi dei rispettivi membri che dovranno andare a comporre il nuovo Consiglio. A questo si aggiunge la necessità di chiudere il bilancio d’esercizio di quest’anno e quello di previsione per il 2025. Crediamo che queste operazioni possano concludersi nel giro dei prossimi quattro mesi".

Terminato quel periodo ritiene che la Fondazione possa camminare sulle proprie gambe senza intoppi?

"Le gestioni commissariali sono per loro natura straordinarie. È giusto ed è bene che abbiano una fine. Auspico ed ho fiducia che tutto possa viaggiare speditamente per lo svolgimento della corretta amministrazione della Fondazione stessa".

linda meoni