PIERA SALVI
Cronaca

Addio dopo cento anni al pane cotto a legna di Castino

Lo storico forno Castino di San Michele ha chiuso i battenti. Nel 1917 Gino Giusti faceva le consegne con il “cassino“ trainato da un asino

Ha chiuso il forno Castino

Agliana (Pistoia), 28 dicembre 2021 - E’ stato il primo Natale senza il pane di ‘Castino’ cotto a legna. Ha chiuso i battenti lo storico forno ‘Castino’, l’unico che era rimasto ad Agliana per la cottura del pane nel forno a legna, scaldato da fascine proprio come una volta. Un pane dalla crosta croccante, che mantiene più a lungo la freschezza, quando è raffermo ideale per i piatti tradizionali toscani, come la ribollita e la pappa al pomodoro. L’attività era stata avviata nel 1917 da Gino Giusti, con licenza per forno, alimentari e fiaschetteria nella frazione di San Michele, proprio dove l’antico forno e la bottega di generi alimentari con prodotti tipici sono rimasti aperti per più di un secolo. Si perde nei secoli il soprannome ‘Castino’ per la famiglia Giusti, che ha poi dato il nome all’attività. Nei primi tempi dietro al banco c’era Ines, la moglie di Gino. Nella prima metà del Novecento si usava lo scambio farina-pane: i contadini portavano al forno la farina e riprendevano pane. Strade non asfaltate, auto rarissime, rendevano necessaria la consegna del pane a domicilio, in bicicletta o col ‘cassino’, trainato da un asino.

Prima della seconda guerra mondiale queste consegne venivano effettuate da Gino e dai figli Giorgio e Lepanto. Dalla metà degli anni Cinquanta dall’altro figlio di Gino, Angiolo, che poi faceva le consegne con l’Ape. In bottega c’era Carla, moglie di Angiolo. Dopo sono entrati nell’attività i loro figli Francesca e Ivan. Angiolo Giusti morì il 15 dicembre 2012, al forno e in negozio era rimasta Francesca che ora, con grande amarezza, ha gettato la spugna.

Dal 10 dicembre l’attività è chiusa. "Negli ultimi otto anni ho portato avanti da sola il lavoro al forno e in negozio – racconta Francesca -. Per me cominciava a essere faticoso alzarmi all’una o alle due di notte. E dopo avere fatto il pane dovevo stare in negozio. Era diventato un grande sforzo portare la legna per accendere il forno e spostare le tavole di legno con il pane lievitato all’interno del forno". Francesca Giusti ha un fisico esile, ma è una piccola grande donna che ha cercato di resistere per portare avanti la tradizione di famiglia. "E’ stata una decisione molto sofferta ma inevitabile – dice la storica fornaia -. Ho trascorso un vita impastando il pane e ora questa è la cosa che più mi manca. Per più di quarant’anni mi sono dedicata all’arte bianca. Ho iniziato a 14 anni affiancando mio padre, ma già prima davo una mano nell’attività di famiglia. Ho imparato i segreti della panificazione e della cottura del pane a legna, è un lavoro appassionante ma duro". ‘Castino’ mancherà a tante persone, non solo aglianesi. Francesca li ringrazia tutti.