Centocinquantacinque firme contro la nuova funivia Doganaccia-Scaffaiolo sono state inviate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con questo appello: "Presidente, quella funivia sarebbe un disastro". L’iniziativa è del Comitato “Un altro Appennino è possibile”, nato un anno fa. "Chiediamo con urgenza – si legge – di fermare il progetto della funivia che cancellerebbe per sempre le caratteristiche uniche di questo territorio: un patrimonio di inestimabile valore sui crinali dell’appennino tosco emiliano, dal Passo della Croce Arcana al Monte Spigolino, dal Passo della Calanca al Lago Scaffaiolo". Sono 155 i firmatari dell’appello al Presidente Mattarella, per la tutela di un paesaggio "raccontato – si legge nella nota diffusa ieri dal Comitato – da Boccaccio, Giusti e Fucini, dipinto dai Macchiaioli, studiato da Giacomo Cassini e Lazzaro Spallanzani, immortalato da Pupi Avati, ammirato da Tiziano Terzani. Classificato come “Area Natura 2000” e come “zona speciale di conservazione”, oggi ancora più tutelato dopo la riforma in senso ambientalista della Costituzione. In questa area a forte tutela e densa di biodiversità, a 1.700 metri sul mare, davanti al lago Scaffaiolo, uno fra i luoghi più iconici di questa parte di Appennino, sta per essere costruita una nuova funivia. Colate di cemento, piloni alti decine di metri, strade di servizio, stazione di arrivo proprio sotto lo Scaffaiolo. Lì è stato registrato il record europeo di velocità del vento: 270 chilometri orari". Tra i primi dieci firmatari Salvatore Settis emerito alla Normale di Pisa e Carlo Sisi presidente Accademia Belle Arti di Firenze, Franca Falletti già direttrice Galleria Accademia di Firenze e Gianluca Chelucci console regionale Touring Club. E poi un lungo elenco di storici dell’arte e docenti universitari, fotografi e giornalisti, urbanisti e geologi, pittori e biologi, architetti e magistrati, escursionisti e ambientalisti, storici e musicisti. "Un impianto – scrive ancora il comitato – giudicato inutile perle stagioni invernali ma giudicato pericoloso anche per le altre stagioni, con una cultura davvero arretrata secondo cui invece di agevolare forme di turismo dolce e sostenibile si punta, rovinando un ambiente prezioso, a far arrivare migliaia di persone, magari con le infradito, direttamente allo Scaffaiolo. La montagna non può essere asservita a un modello consumistico urbano, assimilata a un parco divertimenti usa e getta". L’appello punta soprattutto: "A rendere coscienti cittadini e istituzioni, società civile e politica sul fatto che una volta costruito un impianto a così elevato impatto ambientale sarà impossibile tornare indietro". Del Comitato fanno parte oltre quaranta associazioni fra cui Club Alpini di molte realtà toscane, sezioni di associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Legambiente, Wwf, Touring Club), gruppi di guide ambientali, associazioni di cultura locale.
CronacaFunivia Doganaccia Scaffaiolo. Centocinquanta no del Comitato. Le firme inviate a Mattarella