Pistoia, 29 gennaio 2016 - La paura è tanta. Ma gli abitanti di Pontepetri non si sono lasciati demoralizzare dai cinque episodi, fra furti e tentati, registrati in paese. Anzi: vista l’efficacia dell’intervento improvvisato di lunedì sera, quando oltre dieci cittadini sono scesi in strada mettendo in fuga i ladri, i residenti hanno organizzato una sorta di «ronde» per tenere sotto controllo il paese. «Siamo ancora scossi – spiega il portavoce Giacomo – questo è un paese di gente che lavora e di pensionati, che non era abituato a fatti simili. Però lunedì la popolazione ha reagito, dimostrando che Pontepetri è un paese vivo, che ha voglia di difendersi da questi predoni. Così ci siamo subito autorganizzati per tenere sotto controllo i movimenti per tutta la giornata. A Pontepetri (frazione di San Marcello, con circa 170 anime, ndr), tutti conoscono le abitudini dei compaesani ed è importante segnalare ogni movimento sospetto: ad esempio un’automobile sconosciuta o una persona non locale che si avvicina a qualche abitazione.
NON VOGLIAMO sostituirci alle forze dell’ordine, che hanno dato prova di un attento lavoro di presidio. Ma se in passato essere controllati dal vicino di casa poteva sembrare fastidioso, adesso è fondamentale per tutelarsi». Così mercoledì sera, alla vista di un’auto sconosciuta, è partita una serie di telefonate a catena da un’abitazione all’altra, seppur il tutto sia sfociato in un falso allarme. I malviventi a Pontepetri hanno portato via gioielli e un po’ di argenteria, lasciando perdere televisori e computer. «Abbiamo paura – spiegano i residenti – se dovessimo trovarci a tu per tu con un ladro, come reagirebbe? Potrebbe anche farci del male».
«Secondo i paesani scesi in piazza – aggiunge Francesco, residente – si tratta di persone dell’est Europa, che non si sono dimostrate minimamente intimorite dall’intervento dei paesani. Anzi, hanno sfoderato un certa aggressività». I paesani, radunati ieri in piazza, hanno rinnovato al Comune l’appello di potenziare l’illuminazione pubblica in paese, immediatamente raccolto dalla compaesana, nonché assessore, Alice Sobrero. «Questi fatti – commenta l’assessore – hanno violato il modello di vita intensa di comunità tipico della Montagna pistoiese, ma non sono riusciti a disgregarlo. Anzi, di fronte al pericolo, si nota una rinnovata coesione» «Lanciamo un appello – conclude Giacomo – agli abitanti degli altri paesi a prendere spunto da questo buon esempio di controllo del vicinato. Perché oggi un vicino attento è il miglior antifurto».