REDAZIONE PISTOIA

Gita col prete, bloccati nella notte al gelo. "E' colpa mia, ho valutato male il tempo"

Incubo sulla montagna pistoiese vissuto da sei ragazzi e due accompagnatori insieme a don Tommaso Botti, parroco di Lari: "Condizioni mutate rapidamente, è calata la nebbia"

Don Tommaso Botti e i soccorsi intervenuti per salvare la comitiva

Lari, 30 dicembre 2021 - "Quando siamo partiti dal lago Scaffaiolo per il rifugio Montanaro c’era il sole. A un certo punto il tempo è mutato improvvisamente. Si è alzato un vento fortissimo ed è calata la nebbia. La visibilità era molto limitata". Don Tommaso Botti, trentaduenne parroco di Lari, racconta le ore a meno dieci gradi sulla montagna pistoiese insieme a sei ragazzi della sua parrocchia e ad altri due accompagnatori.

"Così ci siamo seduti – continua don Botti, originario di Santa Maria a Monte – tutti ammucchiati come pinguini, noi tre adulti ci siamo messi dalla parte dove soffiava il vento per cercare di riparare il più possibile i ragazzi. Ho avvertito il Soccorso Alpino e siamo rimasti in attesa del loro arrivo spostandoci solo di alcuni metri per stare più al riparo sotto un costone della montagna. E’ colpa mia. Non ho valutato bene il tempo".

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Quella di mercoledì doveva essere una escursione con notte al rifugio Montanaro e ripartenza per Lari ieri mattina. I ragazzi e le ragazze – tutti di prima superiore, quindi 14-15 anni – erano stati autorizzati dalle famiglie e il giorno prima si erano sottoposti a tampone, come don Botti e gli altri due accompagnatori. Don Tommaso non è nuovo a questo tipo di escursioni sia estive che invernali.

"Avevo le chiavi del rifugio Montanaro che mi erano state date dagli addetti del Cai di Maresca – racconta – Avevamo con noi i viveri ed eravamo anche sufficientemente attrezzati, ma non per le mutate condizioni del tempo. Siamo rimasti vicini gli uni agli altri come i pinguini in attesa dei soccorritori. E poi, a piedi, siamo ritornati alle ambulanze. Dopo altre due ore e mezzo di camminata. Le ragazze e i ragazzi sono stati bravissimi". 

Gabriele Nuti