ELISA VALENTINI
Cronaca

Gli astrofili della montagna pistoiese fra gli scopritori dell'anello di Haumea

L'osservatorio di Pian de' Termini nella campagna promossa dall ricercatore Ortiz per lo studio del lontanissimo pianeta nano

Il team dei ricercatori della montagna pistoiese col sindaco Marmo

San Marcello Piteglio (Pistoia), 12 ottobre 2017 – Dall’osservatorio astronomico della Montagna pistoiese, dopo mesi di lavoro in assoluto silenzio, arriva un’importante scoperta. Era la notte del 21 gennaio scorso quando un team di ricercatori appartenenti al Gruppo astrofili montagna pistoiese (Gamp) si apprestava ad osservare l’occultazione della luce di una stella (una sorta di eclissi, ovvero di ombra proiettata sulla Terra) prodotta dal transito di Haumea, uno dei cinque pianeti nani del Sistema solare. I quattro astrofili dell’osservatorio di Pian de’ Termini, struttura del Comune di San Marcello Piteglio, non potevano però immaginare che il lavoro di quella notte avrebbe contribuito ad una scoperta che rimarrà nella storia: la presenza di un anello intorno ad Haumea.

L’importante notizia, blindata fino alla sera di mercoledì 11 ottobre, è stata pubblicata in anteprima sulla prestigiosa rivista “Nature”, nell'articolo “The size, shape, density and ring of the dwarf planet Haumea from a stellar occultation” che ha come co-autori Paolo Bacci (coordinatore del team Gamp e responsabile della sezione asteroidi dell'Unione astrofili italiani),  Martina Maestripieri, Luca Nerli e Leonardo Mazzei dell’osservatorio della Montagna pistoiese. La notizia è stata inoltre annunciata mercoledì sera dagli stessi astrofili, in una conferenza stampa alla presenza del loro presidente Luciano Tesi e del sindaco Luca Marmo affiancato dal suo vice Roberto Rimediotti e dall’assessore comunale Alice Sobrero. In un clima fra suspense ed emozione, l’astrofilo Paolo Bacci ha raccontato il percorso che ha portato alla scoperta.

Tutto è iniziato con la richiesta pervenuta al Gruppo astrofili (che, in quanto tali, si dedicano all’astronomia solo per passione e non per professione) di prendere parte, assieme ad altri 9 osservatori europei, sia amatoriali che professionali, alla campagna osservativa di Haumea, proposta dal suo scopritore José Luis Ortiz, ricercatore dell'Institute of Astrophysics of Andalusia. In questi anni, in effetti, l’osservatorio della montagna si è distinto nella ricerca di asteroidi, 309 dei quali sono stati scoperti proprio a Pian de’ Termini, che detiene tuttora il primato italiano. Haumea, invece, è un pianeta nano e si trova oltre l'orbita di Nettuno, a 5,1 miliardi di chilometri di distanza dalla Terra nel punto a noi più vicino. Proprio per questo è molto difficile da osservare e le sue caratteriste morfologiche erano praticamente sconosciute. Il 21 gennaio scorso, in occasione dell’osservazione simultanea, gli astrofili Gamp, muniti di un telescopio da 60 centimetri (non certo potente per i canoni attuali), hanno fatto però la scelta vincente di scattare delle “foto” ad Haumea ogni 10 secondi. Nel grafico risultante dalla loro osservazione hanno notato subito un’oscillazione anomala di luce, che tuttavia poteva essere dovuta ad un errore, ad esempio per il passaggio di un aereo. Aumentava l’incertezza il fatto che non tutti gli osservatori coinvolti fossero riusciti a vedere l’occultazione. Dal successivo confronto fra tutte le osservazioni, nei mesi successivi, è risultata poi la rilevante scoperta: l’oscillazione anomala rilevata a Pian de’ Termini non era un errore, bensì l’anello di Haumea, dal raggio di 2287 chilometri e larghezza di 70.

“Si tratta del primo anello attorno ad un pianeta nano – spiega l’astrofilo Bacci - l’elevata qualità dei dati prodotti dal nostro osservatorio è stata fondamentale in questa scoperta. Con questa campagna sono state inoltre accertate ulteriori caratteristiche di Haumea, come la strana forma allungata. Siamo stati bravi e anche un po’ fortunati per esserci trovati nella giusta posizione. Per noi partecipare a una scoperta simile è stato come vincere il premio Nobel”. Nella nota diffusa dal Gamp in merito alla scoperta si rileva che questa scoperta “apre nuovi percorsi di ricerca nella regione transnettuniana, che cambieranno la nostra comprensione di questo corpo celeste e dei corpi del Sistema solare esterno”. Si spiega inoltre che queste nuove conoscenze avranno “ un impatto significativo sulle teorie di formazione dell'anello e di evoluzione per il futuro”.

La conferenza stampa di mercoledì è stata anche l’occasione per gli astrofili per ribadire la richiesta di impegno all’amministrazione comunale per la sostituzione del vecchio telescopio da 40 cm, oramai superato, con uno strumento al passo coi tempi.