"Gli immigrati, una risorsa. Vanno regolarizzati"

Cappellini: "Mettere gli ’irregolari’ nella condizione di avere un impiego con versamento dei contributi"

"Gli immigrati, una risorsa. Vanno regolarizzati"

Marcello Cappellini

PISTOIA

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, i dati Inps fotografano per la nostra provincia una situazione che va sempre più verso contratti precari, dove le assunzioni a tempo indeterminato sono nettamente inferiori, rispetto ai contratti a temine, in somministrazione o di lavoro intermittente. Nel 2023 nel Pistoiese le assunzioni a tempo indeterminato sono state 6.312 (2.398 femmine e 3.914 maschi). Quelle a tempo determinato invece hanno raggiunto quota 11.942 (5.227 femmine e 6.715 maschi). Le assunzioni stagionali sono state in tutto 2.430 (1.430 femmine e 1.000 maschi). I contratti in somministrazione sono stati in tutto 2.290 (1.076 femmine e 1.214 maschi). Infine le assunzioni a contratto intermittente sono state 3.581 (1.961 femmine e 1620 maschi). Da qui la preoccupazione di un sistema previdenziale che rischia di saltare se si considera anche l’invecchiamento costante della popolazione. Nel 2023, secondo i dati forniti da Inps, la popolazione della nostra provincia ammontava a 290.042 abitanti (149.257 femmine e 140.785 maschi), di cui 33.140 nella fascia 0-14, 180.638 (15-64) e 76.262 (65 ed oltre). "L’invecchiamento della popolazione è un cambiamento che non riguarda solo la nostra realtà, ma l’intero Paese – ha evidenziato il presidente del comitato provinciale Inps, Marcello Cappellini – perché non si fanno più figli e contemporaneamente c’è un allungamento della vita media. Tutto questo però produce un effetto complicato che rischia di mettere in crisi il sistema previdenziale nei prossimi 10-15 anni, ed è uno degli elementi che bisogna necessariamente affrontare. Continuare ad agire come si è fatto fino ad oggi non è stato stato utile, in quanto le politiche fin qui attuate non hanno prodotto risultati".

Per Cappellini "è necessario fare subito qualcosa di diverso, partendo dalla regolarizzare di una parte considerevole di immigrati e mettendo queste persone nella condizione di avere un lavoro normale, con il regolare versamento dei contributi previdenziali. Abbiamo visto in questi giorni – prosegue il presidente Cappellini – quanto accaduto vicino a noi, in provincia di Prato, con lo sfruttamento di lavoratori stranieri e questo dà il senso della problematica. Credo che utilizzare questa forza lavoro in modo regolare e far pagare la contribuzione necessaria per dare spinta al sistema previdenziale, dovrebbe essere uno dei primi elementi su cui intervenire". Patrizio Ceccarelli