Gli studenti occupano l’artistico Petrocchi "Basta omofobia e discriminazione razziale"

La protesta per comportamenti "inaccettabili" di due professori, l’alternanza scuola-lavoro che non va ed i problemi della sede. La denuncia di un ragazzo: "Offeso da un docente fuori dalla classe. Poi nessun provvedimento, soltanto delle scuse generiche"

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"Omofobia, discriminazione razziale, apologia di fascismo". Sono queste le accuse di alcuni studenti del liceo artistico Petrocchi nei confronti di due professori che in più occasioni si sarebbero resi protagonisti di atteggiamenti "inaccettabili". Un terremoto che si è scatenato ieri mattina, con l’occupazione della sede centrale della scuola superiore pistoiese: nel mirino dei ragazzi - guidati dalla rappresentante d’istituto Serena Firmani -, oltre alle note questioni di carattere nazionali relative all’alternanza scuola-lavoro e all’esame di stato, nonché agli annosi problemi strutturali della scuola, sono finiti i presunti (non ci sono denunce), reiterati, comportamenti da censura dei due docenti e i mancati provvedimenti nei loro confronti. Tanto che una delle presunte vittime, Roberto, ha deciso di raccontare tutto.

"L’episodio che mi riguarda risale allo scorso anno scolastico – ha raccontato ieri – All’uscita dalla classe, il professore ha detto davanti a tutti: ‘Quando faremo un party con donne e alcol, Robertino non lo portiamo perché si mangia tutte le salsicce’. Una frase inaccettabile. Dopo averci pensato a lungo, con i miei genitori abbiamo deciso di parlare con gli altri docenti e poi di recarci dalla preside per denunciare il fatto. Ci aspettavamo dei provvedimenti seri, invece sono solo arrivate delle scuse generali alla classe ed è finita lì. Non capisco come sia possibile che sia rimasto impunito".

Un episodio molto grave, se confermato: "Ho sempre subito atti omofobi, ma da parte di un professore, a scuola, è stato davvero umiliante e demoralizzante. Adesso vivo con angoscia e non sono sereno con lui, non ho la forza psicologica per affrontarlo: da parte sua continua tuttora a ignorarmi e il mio rendimento nella sua materia è peggiorato. Cerco di farmi forza, penso a chi subisce in silenzio – conclude Roberto – ma chiediamo provvedimenti veri: deve essere allontanato perché non è idoneo all’insegnamento".

Lo stesso professore si sarebbe reso protagonista anche di comportamenti inneggianti al fascismo: "Una volta si è messo a cantare ‘Faccetta nera’ in classe, un’altra volta ha detto ‘Duce mia luce’ – raccontano altri studenti – anche in questo caso abbiamo portato il fatto all’attenzione della preside, inutilmente".

E non sono da meno gli episodi che vedrebbero coinvolto l’altro docente, raccontati da altri studenti ieri mattina: "Rivolgendosi a una ragazza vegana, ha detto che non la sopportava e che quelli come lei dovrebbero bruciare nei forni come gli ebrei – affermano – inoltre era solito appellare una ragazza indiana ‘Punjab’, la regione dov’era nata, invece che con il suo nome e cognome. E in generale si rende spesso protagonista di battute a sfondo razziale".

Ma non solo: "Ha un atteggiamento molto fisico con noi studenti, atteggiamento reiterato nonostante sappia che non è gradito – proseguono i ragazzi – un modo di fare che mette a disagio, per non parlare degli approcci indiscreti anche fuori da scuola. Tutte queste cose sono state fatte segnalate alla preside, anche da parte dei genitori, ma lei ha sempre minimizzato. Lui non si è mai scusato, ma si è solo giustificato dicendo che si trattava di semplici battute".

Su tutti i presunti fatti accaduti e raccontati ieri mattina dai reagazzi, al momento non risultano essere state presentate denunce alle forze dell’ordine e sui social ci sono anche genitori che difendono uno dei dei professori.

Alessandro Benigni