
Stop alla guardia medica notturna e gestione degli interventi dopo mezzanotte attraverso un call center, che in base alla situazione deciderà se il caso dovrò essere gestito dal 118 e quindi dal pronto soccorso. E’ questo l’oggetto della nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione, Eugenio Giani che sta sollevando le ire di numerose amministrazioni locali. Anche a Pistoia, la scelta di Giani non è stata digerita un granché tanto che Anna Maria Celesti, presidente della Società della salute pistoiese e vicesindaco pistoiese, ha scritto ieri una lettera al presidente regionale per chiedere un ripensamento sulla scelta compiuta, che di fatto renderebbe ancora più soli territori emarginati come ad esempio la montagna pistoiese.
"A nome dei sindaci dei Comuni aderenti alla Società della Salute Pistoiese (Pistoia, Quarrata, Agliana, Montale, Serravalle Pistoiese, Marliana, San Marcello Piteglio, Abetone Cutigliano, Sambuca Pistoiese), mi rivolgo a lei per rappresentare la perplessità in merito ai contenuti del preaccordo siglato a livello regionale con la organizzazione sindacale della medicina generale Fimmg – scrive nella lettera Anna Maria Celesti – approvato con sua ordinanza in oggetto, nella parte relativa a ‘sorveglianza sanitaria, tracciamento dei contatti, potenziamento dell’assistenza sanitaria ai pazienti con sintomatologia sospetta, attivazione centrale di continuità assistenziale’, la cui attuazione in questa fase pandemica, nella quale i cittadini si aspettano sì incremento di servizi dedicati alla prevenzione, al controllo ed alla terapia dell’infezione, senza che ciò però comporti arretramenti nell’ambito di livelli assistenziali fin qui garantiti, rischia di essere percepita come mera diminuzione di servizio nelle ore notturne, nelle quali il servizio 118 e il Pronto soccorso rimarrebbero le uniche risorse potenzialmente attivabili".
"Quali amministratori locali – continua nella lettera la presidente – abbiamo da tempo rilevato come il servizio di continuità assistenziale risulti sottodimensionato alla numerosità della popolazione ed alle esigenze del territorio urbano e della piana pistoiese. Manifestiamo pertanto il timore che il pur lodevole intento di potenziare i servizi diurni in logica di prevenzione e controllo della diffusione della patologia Covid crei, d’altro lato, una lacuna nella assistenza in ore notturne, in questa fase pandemica durante la quale la sensibilità della cittadinanza in merito alla offerta di servizi sanitari è particolarmente acuita".
"La invito pertanto, presidente – insiste Celesti – a rivalutare la decisione da lei adottata, nella consapevolezza che la traslazione delle attività della continuità assistenziale in orario diurno, cosiddetto H16, possa consentire ampliamento della offerta di servizio e maggiore fruibilità da parte della popolazione, ma che questa decisione richieda di essere maturata al termine di questa difficile stagione emergenziale e che, in termini di metodo, il coinvolgimento delle comunità locali, per il tramite dei loro amministratori, possa consentire di disegnare un modello condiviso e concertato di transizione, il quale contribuirà a rafforzare l’impianto definitivo".
Michela Monti