Michele Flori
Cronaca

Hotel semi vuoti nel weekend a Pistoia, gli albergatori chiedono aiuto: “Mancano i grandi eventi”

Sono i lavoratori che arrivano a Pistoia, grazie soprattutto ai vivai, a ’salvare’ le attività ricettive. “Dovremmo pensare a una sinergia con i tour operator: ne trarrebbero benefici tutti”

Turisti in piazza a Pistoia (foto d’archivio)

Turisti in piazza a Pistoia (foto d’archivio)

Pistoia, 2 marzo 2025 – Una città con un buon potenziale, ma che spesso non viene valorizzata a sufficienza. E che probabilmente avrebbe anche bisogno di maggiore visibilità per poter spiccare definitivamente il volo. Il pensiero degli albergatori cittadini è chiaro: “Senza eventi che richiamino turismo non possiamo pensare di crescere”.

Nell’ambito del nostro tour ’a puntate’ nel cuore di Pistoia, abbiamo ascoltato le opinioni dei titolari di alcune delle principali strutture ricettive cittadine. Tanti i temi sul tavolo, ma uno su tutti ha riscontrato la condivisione da parte di tutti gli addetti ai lavori. “In città mancano i grandi eventi – ha detto Veronica Bozzi dell’Hotel Villa Cappugi –. Soprattutto nel weekend ci sono pochi incentivi che possano portare turisti a visitare la nostra città. Nel corso della settimana abbiamo un buon afflusso, grazie soprattutto ai lavoratori, ma il sabato e la domenica la differenza si vede e si sente. Pistoia gode di una posizione strategica ed ha costi nettamente inferiori rispetto a competitor come Firenze, ragion per cui potrebbe avere un’appetibilità importante. Ma rimane la poca possibilità di portare turisti in città”.

Un aspetto sottolineato anche da Sara Pasquetti di Palazzo 42, struttura situata nel cuore del centro storico e che, di pari passo con altre attività, ha dovuto fare i conti con un calo delle presenze nelle ultime stagioni. “Non possiamo negare che la situazione sia difficile – ha ammesso Pasquetti –. Le presenze turistiche sono in costante diminuzione, i negozi lavorano meno e nemmeno i saldi hanno riacceso la fiammella del commercio nei mesi scorsi. Abbiamo comunque una buona clientela dovuta soprattutto a chi si sposta per lavoro grazie a grandi industrie e al vivaismo, ma i numeri dei turisti ’tradizionali’ non sono buoni. Ci sono anche dei problemi di comunicazione e di visibilità, perché molte volte chi viene a Pistoia non è a conoscenza di quali sono le principali attrazioni e luoghi d’interesse”.

Una proposta per ovviare a questo problema arriva da Nicola Giuntini, del Battistero Residenza d’Epoca: “In molte città la sinergia tra le strutture alberghiere e i tour operator porta ad una programmazione di visite guidate che magari, coi turisti di una sola struttura, non sarebbe stata possibile. In questo modo ne trarrebbero vantaggio i clienti di vari alberghi, i tour operator e l’intera città di Pistoia. Dal punto di vista personale, i numeri dello scorso anno sono stati altalenanti, sull’onda lunga del trend nazionale, con un calo di presenze ad agosto e una ripresa autunnale. Cosa si può fare per risollevare il numero di visite a Pistoia? Serve l’unione di attori competenti, che facciano studi e indagini su cosa può attirare il turismo in città”.

Anche Pietro Bonino, che oltre ad essere titolare dell’Hotel Patria è anche presidente della Federalberghi di Lucca, ha ribadito l’importanza di eventi che possano attirare pubblico. “Senza di questi Pistoia non potrà mai cambiare passo. E soprattutto sono necessari eventi che richiamino turisti da fuori e non solamente i pistoiesi. Dalle mie parti abbiamo il Lucca Summer Festival che è l’evento maggiormente gettonato nel periodo estivo, ma non c’è solamente quello. Ad inizio anni Duemila fu fatto un progetto per attirare in città persone che dovessero dormire almeno una notte fuori e oggi Pistoia dovrebbe replicare questo modello. Di Pistoia si parla troppo poco, durante la settimana ci salviamo coi movimenti dei lavoratori, ma spesso il venerdì ’stacchiamo’ fino ad arrivare al lunedì. Comunicazione e attrattività: sono questi i due fronti su cui investire per rilanciare la nostra città”.