REDAZIONE PISTOIA

I 50 anni di Giorgio Tesi Group: "Il futuro? È il Naturart Village"

Grande festa per l’azienda vivaistica di Badia, con in testa la famiglia Tesi. Tutti i progetti di sviluppo

I 50 anni di Giorgio Tesi Group: "Il futuro? È il Naturart Village"

Le radici ben salde nel passato e lo sguardo verso il futuro rispettando un teorema tanto semplice quanto profondo ed essenziale: volersi bene. Queste sono state le parole sottese alla grande festa di martedì sera, 19 dicembre, nell’hangar della Giorgio Tesi Group dove sono stati celebrati i cinquant’anni di attività della grande azienda di Badia a Pacciana. Il futuro intanto è assai prossimo visto che si cominciano a vedere le prime tracce del Naturart Village che sorgerà lungo la via Nuova Pratese e di cui, durante l’evento, sono state date addirittura le coordinate temporali: la conclusione del progetto che cambierà il volto della direttrice che attraversa le distese dei vivai pistoiesi è previsto fra un anno: dicembre 2024.

Il Naturart Village, che sta impegnando una schiera di professionisti fra architetti e paesaggisti, comprenderà un parco di tre ettari aperto a tutti i pistoiesi tutto il giorno e dove trascorrere giornate e momenti nel verde. Ci sarà un moderno show room aziendale con un’area convegni, salone espositivo e multimediale e un’area destinata alle eccellenze gastronomiche del territorio. L’area convegni, con almeno duecento posti a sedere, potrà essere utilizzata anche come spazio destinato al teatro e ai concerti. Con orgoglio il patron Fabrizio Tesi, affiancato, nel corso della serata, dai fratelli Romeo e Tiziano, dalla figlia Sara, vicepresidente, e dalla nipote Francesca, ha annunciato questa poderosa impresa davanti a una platea di quasi seicento persone, tutte a cena nell’hangar che fino a poche ore prima ospitava trattori e carrelli e all’indomani era di nuovo il cuore del movimento aziendale. A condurre la serata due volti amici della Rai, Federico Quaranta e la naturalista Mia Canestrini che insieme conducono "Il provinciale", trasmissione che ha molto valorizzato Pistoia. Nel corso della serata è transitato mezzo secolo di lavoro, di impegno sociale attraverso la Fondazione Giorgio Tesi Onlus e di sport, con risultati eclatanti sotto gli occhi di tutti.

"Ma il motivo più importante per cui siamo qui – ha detto Fabrizio Tesi – è dire grazie a chi ci ha sostenuto". Una gratitudine che Fabrizio ha esteso a tutte le autorità presenti a partire dal sindaco Alessandro Tomasi. Da poco Fabrizio Tesi, presidente provinciale di Coldiretti, è anche vicepresidente regionale, aspetto sottolineato dalla presidente di Coldiretti Toscana Letizia Cesani. Il ritratto dell’azienda è stato delineato dal direttore generale Marco Cappellini che si è soffermato anche sull’aspetto ecologico con la riduzione chimica del 70 per cento. Ha ricordato che la Gtg ha vinto il premio quale miglior azienda d’Europa ed è seconda nel mondo dopo il Canada. Guardando ancora al futuro Cappellini ha annunciato la realizzazione, dal primo gennaio, di una piattaforma e-commerce con tutto il florovivaismo toscano, l’acquisto di una azienda vicina che raddoppierà l’area logistica e, naturalmente, il Naturart Village.

Tutti i ’figli’ della Gtg hanno raccontato un capitolo della storia: il professor Carlo Vezzosi, presidente del comitato di indirizzo della Fondazione Giorgio Tesi, Giacomo Galanda con un vivaio di duemila giovani e giovanissime promesse dello sport e Nicolò Begliomini responsabile della comunicazione dell’azienda e mente dei più importanti progetti culturali veicolati da Naturart in tutto il mondo fino al grande successo dei Pistorienses: "Quando c’è vocazione, attenzione e cura, c’è bellezza". Aspetto evidenziato anche dal direttore editoriale Giovanni Capecchi. La chiusura al presidente della Fondazione Caript Lorenzo Zogheri: "L’azienda è riuscita a creare al suo interno un grande senso di comunità. Noi collaboriamo nella cultura e nel sociale ed è ciò che unisce la Fondazione a questo gruppo che ha un grande legame con il territorio. E non ci può essere sviluppo senza territorio".

Lucia Agati