GIACOMO BINI
Cronaca

I danni dell’alluvione. Servono 60 milioni. La priorità è l’Agna: "Va messo in sicurezza"

Il sopralluogo ieri a Montale con il sindaco Betti e l’assessora Monni "La Regione ha anticipato risorse, ma il Governo ora deve rispondere". Il letto del torrente è più alto di 4 metri rispetto al piano della campagna.

Il sopralluogo ieri a Montale con il sindaco Betti e l’assessora Monni "La Regione ha anticipato risorse, ma il Governo ora deve rispondere". Il letto del torrente è più alto di 4 metri rispetto al piano della campagna.

Il sopralluogo ieri a Montale con il sindaco Betti e l’assessora Monni "La Regione ha anticipato risorse, ma il Governo ora deve rispondere". Il letto del torrente è più alto di 4 metri rispetto al piano della campagna.

"Occorrono 60 milioni per rimodellare l’Agna e mettere il fiume in sicurezza, come Regione Toscana abbiamo anticipato 12 milioni che abbiamo versato nelle casse dello stato per poter accelerare la redazione dei progetti in modo da essere pronti quando arriveranno i finanziamenti". Così l’assessore regionale Monia Monni ha fatto il punto sulla situazione post-alluvione in una conferenza stampa convocata proprio sul tratto dell’argine dell’Agna la cui rottura ha provocato l’alluvione del 2 e del 4 novembre 2023 a Montale. Insieme all’assessore Monni erano presenti il responsabile del Genio Civile Fabio Martelli che ha illustrato le modalità con cui si intende intervenire sull’Agna e il sindaco di Montale Ferdinando Betti con gli assessori Alessio Guazzini e Emanuele Logli.

"Siamo stati costretti noi ad anticipare dei soldi allo stato – ha detto Monni - perché finora col governo non abbia potuto avere interlocuzioni, c’è silenzio totale, noi abbiamo fatto quello che potevamo per la fase dell’emergenza ma ora aspettiamo i soldi necessari per la messa in sicurezza. Sull’Agna c’è bisogno di un intervento radicale, il fiume va ridisegnato e rimodellato. Dei 60 milioni necessari per l’Agna ce ne sono 25 che sono indispensabili per fare le cose più urgenti". L’ingegner Fabio Martelli del Genio Civile ha detto che lo studio di fattibilità per l’Agna ha già fornito i primi risultati ed ha spiegato in sintesi il tipo di intervento necessario. "Ci stiamo muovendo verso un riassetto complessivo del fiume Agna – ha detto – in modo da eliminare la sua pensilità, cioè il fatto che il letto del fiume sia 4 o 5 metri più alto del piano di campagna, l’acqua deve scorrere a quote molto più basse e si dovrà determinare una pendenza adeguata e verrà allargato il letto del fiume arrivando ad occupare tutto lo spazio che attualmente è occupato dall’argine. Si dovrà iniziare da valle, cioè dal Calice e poi risalire finché la pendenza non sarà adeguata". Con un letto del fiume più basso di quota e più ampio il nuovo argine potrà essere più basso di quello attuale garantendo la sicurezza. Per quanto riguarda i tempi tutto è legato all’arrivo dei soldi. "Avendo le risorse necessarie – ha detto Martelli – e con le procedure previste per questo tipo di interventi si può prevedere che in un paio d’anni si possa attuare l’intervento".

E’ stato chiesto a Martelli cosa accadrebbe in caso di una nuova precipitazione intensa come quella del 2 novembre 2023 con l’argine attuale. "Difficile dirlo – ha affermato Martelli – l’Agna ha una fragilità dovuta al suo carattere pensile noi siamo intervenuti dopo l’emergenza con due milioni e 300mila euro non solo per ripristinare l’argine dove si è rotto ma anche sui punti più critici". "Ringrazio l’assessore Monni e l’ingegner Martelli per il loro sopralluogo – ha detto il sindaco Ferdinando Betti - e faccio un appello perché arrivino al più presto le risorse e si intervenga per mettere in sicurezza l’Agna, lo aspettano le imprese della zona industriale e i residenti delle zone colpite che ad ogni allerta meteo hanno paura dopo lo tzunami che si è verificato il 2 e 4 novembre 2023".

Giacomo Bini