Questa mattina si terrà la conferenza stampa per presentare le linee guida che il Partito Democratico provinciale di Pistoia intenderà darsi in vista del prossimo futuro, con il focus principale indirizzato sulle elezioni regionali che si terranno l’anno prossimo (ancora indefinita la data), con il nuovo segretario Marco Mazzanti. Dopo l’elezione avvenuta mercoledì sera nell’assemblea che si è tenuta al circolo Arci di Ponte alle Tavole, la situazione è in divenire anche perché, qua e là, iniziano ad emergere anche dei malumori su come questa transizione è stata gestita dopo le dimissioni del precedente segretario Alessio Torrigiani. Al fianco di Mazzanti, sicuramente, ci sarà anche la nuova presidente provinciale del Pd, ovvero la consigliera comunale di Pistoia Stefania Nesi che dopo solo due anni di militanza nel partito arriva ad una carica apicale del genere.
"La presidenza è stata una proposta davvero inattesa – ammette Nesi – il mio impegno politico attivo inizia con le amministrative del 2022 che mi hanno portata in Consiglio comunale, non ho un passato di militanza di partito ed ho apprezzato che questa posizione non sia stata considerata come un limite. L’assemblea è luogo di confronto e di sintesi, si condividono le esigenze dei territori e si raccolgono opinioni, visioni e strategie diverse. Il mio impegno sarà essere garante per dare voce ed attenzione a persone e territori della Provincia, dal capoluogo al comune più piccolo, in modo da rafforzare la vocazione plurale ed unitaria del Pd".
Per Mazzanti un nuovo incarico dopo i due mandati da sindaco a Quarrata e con l’attuale ruolo di presidente del consiglio comunale, sempre nella cittadina del mobile. Un compito importante il suo, soprattutto perché ci sono anche dei mal di pancia di non poco conto come quello fatto registrare in queste ore, attraverso i propri social, dell’ex assessore di Massa e Cozzile Valentina Loparco. "Mi sono dimessa da tutte le cariche col Pd provinciale – scrive la stessa Loparco – prima dell’ennesima assemblea farsa che andava ad eleggere il segretario provinciale, ancora una volta calato dalla canna fumaria di un caminetto. Da soli non si va da nessuna parte, lo so, come sono consapevole che il problema non sia il Pd in sé, piuttosto la situazione del partito provinciale, da anni un sistema incentrato sulla spartizione di equilibri a cui non presterò più il fianco come segretaria di circolo, né in vista delle prossime elezioni regionali. Per anni ho provato a cambiare questo sistema da dentro, provando a scardinare meccanismi di feudi locali che negli anni hanno portato il partito sul territorio a diventare una palude dove niente di nuovo fiorisce più. Avevamo bisogno di un congresso quattro anni fa, così come nel 2022, il 27 febbraio 2023 e ieri. Invece niente".