
La speranza di sconfiggere il Covid vola per 150 chilometri dalla Fondazione Maic di Pistoia fino a Piosina, una frazione del comune umbro di Città di Castello. "Trovare questi palloncini è stata un’emozione grande. Grazie ai ragazzi che hanno lanciato nel cielo un messaggio così bello", racconta Luigi Perugini della pro Loco di Piosina (foto in basso) cui sono stati affidati questi messaggi provenienti dal cielo.
Tutto inizia venerdì scorso 26 marzo quando dall’istituto della Fondazione Maic, che ospita un centinaio di ragazzi disabili, vengono liberati in cielo tanti palloncini: portano in alto i colori della speranza. Palloncini variopinti e, appesi, grappoli di colombe di carta bianca che al posto del ramoscello d’ulivo portano sul becco la primula del vaccino.
Il lancio in cielo a Pistoia venerdì mattina, l’arrivo a Città di Castello nel pomeriggio dello stesso giorno. "Io non so quale vento li abbia portati fino in Altotevere in così poco tempo, per fortuna li abbiamo trovati e devo dire che a qualche giorno dalla Pasqua questo evento mi ha riempito il cuore di commozione": ora questi palloncini sono nelle mani di Luigi Perugini, presidente della pro loco di Piosina che racconta le sue emozioni.
"Venerdì sera mi hanno chiamato alcuni amici che hanno un agriturismo: in una siepe nei paraggi di questa struttura avevano ritrovato i palloncini che poi mi hanno regalato affinchè io li portassi a mia nipote. Ho capito subito che non erano palloncini giocattolo, ma avevano un particolare significato".
Perugini ha attivato delle ricerche… per saperne di più: "Certo, nelle colombe c’erano i nomi di tanti ragazzi e ragazze, oltre a quello della struttura che li ospita. Li ho contattati. Allora ho saputo che questi palloncini e le colombe in carta ad essi appesi erano stati confezionati dagli ospiti della Fondazione di Pistoia come messaggio di speranza in questo periodo difficile".
Alla Fondazione Maic di Pistoia durante i laboratori dei ragazzi sono state ritagliate con carta leggera le colombe, in ciascuna è stato scritto un pensiero: tutte portano un fiore in bocca, è la primula rosa, simbolo del vaccino e un po’ anche della primavera. Un messaggio di speranza liberato nel cielo, a pochi giorni dalla Pasqua che assume un doppio significato. Da una parte la rinascita: trovare cioè la luce dopo un periodo buio, ma anche la primula che simboleggia il vaccino e la lotta contro il Covid: "Li abbiamo liberati nel cielo – dicono ancora dalla Fondazione – con l’idea che questi palloncini, come la speranza che racchiudono, possano arrivare lontanissimo".
Cristina Crisci