I rifiuti da rimuovere. Escavatore e camion. Un privato fa da solo

Nuovo episodio dopo l’esposto in Procura presentato da alcuni residenti. L’operazione è durata tutto il giorno. Domani Alia porterà via quanto raccolto.

I rifiuti da rimuovere. Escavatore e camion. Un privato fa da solo

Le operazioni di rimozione

MONTALE

Uno dei terreni alluvionati è stato ripulito dai rifiuti nella giornata di ieri, privatamente, ad opera del proprietario con mezzi e operatori pagati da lui. Il soggetto in questione è uno dei quattordici firmatari dell’esposto alla procura della repubblica e rivolto a Alia, Consorzio Medio Valdarno, Regione Toscana e Comune di Montale in cui si solleva la questione della gestione dell’evento alluvionale dello scorso novembre e, nella fattispecie, il problema della presenza, dopo nove mesi dai tragici eventi, dei rifiuti nei terreni che circondano le case di via Tobagi e via Enrico Mattei.

Il lavoro di rimozione dei materiali è durato tutta la giornata di ieri ad opera di un operatore che ha utilizzato un camion e due altri mezzi. Con un braccio meccanico dotato di una grossa pinza metallica sono stati sollevati e a volte quasi estratti dal terreno rifiuti di ogni genere: bidoni di latta, pezze di filati, grovigli di fibre tessili, pancali in legno, rottami di macchinari e di scaffalature, materassini di plastica.

Molto di questo materiale si era accumulato nei pressi delle abitazioni di via Enrico Mattei, dove abitano cinque famiglie tra le più colpite dai due eventi alluvionali del 2 e del 4 novembre scorso. I rifiuti trovati nei campi sono stati prima caricati su un cassone di un camion e poi ammucchiati in grossi cumuli lungo il margine del terreno che costeggia la via Valter Tobagi.

Prima di iniziare l’opera di rimozione dei rifiuti è stato necessario tagliare la folta e altissima vegetazione spontanea che era cresciuta su tutta l’area nei nove mesi trascorsi dall’alluvione. Rimane il problema dello strato di fango solidificato in tutta l’area e anche quello delle miriadi di minuscole sfere di microplastiche, prodotte da un’azienda della zona, che sono portate nei campi dall’ondata di acqua e fango e si sono diffuse nel terreno.

Mentre il lavoro era in corso, ieri mattina, è arrivata in via Tobagi un’auto di Alia con due funzionari che hanno parlato con uno dei residenti della zona e hanno assicurato che l’azienda invierà un mezzo lunedì, cioè domani, per raccogliere il materiale che sarà stato raggruppato lungo la strada.

Alia ha più volte fatto presente, anche in una nota pubblicata ieri dopo la notizia dell’esposto, di attenersi alle ordinanze regionale e quindi di non poter intervenire dentro le proprietà private, ma di attivarsi per rimuovere quei rifiuti che siano raggruppati dai privati in modo che siano accessibili ai mezzi della raccolta.

Il fatto è che l’evento alluvionale di cui i proprietari dei terreni sono stati vittima incolpevole è del tutto straordinario e la rimozione dei rifiuti da parte loro comporta impegni di mezzi e di uomini e spese estremamente gravose, come nel caso dell’operazione portata avanti nella giornata di ieri.

Questa ripulitura ha riguardato, bene precisarlo, solo uno dei terreni, mentre rimane ancora da ripulire dai rifiuti tutta l’area più a sud, in particolare quella di un importante vivaio che è stato letteralmente devastato dall’alluvione.

Giacomo Bini