San Marcello (Pistoia), 4 novembre 2015 - Niente più merende fresche recapitate a scuola per studenti e professori, quest’anno, all’Istituto omnicomprensivo di San Marcello. Lo scorso 2 ottobre, la segreteria didattica ha emesso il nuovo bando per la fornitura delle merende nelle scuole medie e superiori, essendo giunte a scadenza le convenzioni con gli operatori che fino allo scorso giugno svolgevano il servizio. La gara, con scadenza 13 ottobre, era rivolta agli esercizi commerciali del territorio, suddivisa in più bandi: per la fornitura di prodotti salati e per la vendita di merende dolci nei plessi di San Marcello e per la fornitura di prodotti salati alla scuola media di Cutigliano.“Il servizio non è confermato perché il bando è andato deserto – spiega il dirigente scolastico Carlo Rai – l’intenzione è di non fare un ulteriore bando per quest’anno. Ne ho parlato con gli studenti della scuola superiore che si sono dimostrati d’accordo con la mia idea”.
Dunque il “merendero”, come gli studenti avevano soprannominato l’operatore che arrivava durante l’intervallo, non si presenterà a scuola. Fino allo scorso anno il servizio era affidato al negozio La Piazzetta per Cutigliano, al forno di Via Roma e alla yogurteria per San Marcello. Gli operatori ogni giorno, tramite un modulo cartaceo, raccoglievano le prenotazioni per la mattina successiva. Alla ricreazione arrivavano a scuola con gli spuntini appena preparati e li distribuivano a prezzi modici. Il servizio era gradito a molte famiglie, specialmente ai genitori che, per motivi di tempo, hanno difficoltà a procurare ogni mattina la merenda fresca ai loro figli. Spesso ragazzi e insegnanti acquistavano spuntini anche per la pausa pranzo.
Alcuni esercenti ci spiegano che il bando, a loro avviso, non era appetibile. Anzitutto perché l’istituto ha raddoppiato la quota finanziaria minima annua che ogni operatore avrebbe dovuto corrispondere entro un mese dalla stipula del contratto per distribuire le merende a scuola, peraltro al rialzo: chi avesse praticato i prezzi più bassi offrendo il corrispettivo più alto, avrebbe ottenuto il maggior punteggio. “Non trovo giusto che la scuola, che non sostiene spese in proposito, speculi su un servizio nato per agevolare le famiglie” spiega un negoziante. Si parla poi di eccessiva burocrazia: il bando prevede una lunga fila di licenze e certificazioni da fornire nell’arco di dieci giorni.