REDAZIONE PISTOIA

Il Borgo museo di Castagno diventa digitale

La ’galleria d’arte’ all’aria aperta si spalanca al mondo senza confini per farsi ammirare ovunque. Nell’archivio ben 66 opere

Alla base di tutto, collante vero che unisce nonostante il tempo e la distanza, c’è la voglia di custodire memoria, creare cultura. Perché senza tutto questo un museo neppure avrebbe senso d’esistere. Lo sanno bene a Castagno di Piteccio, il minuscolo Borgo Museo che guarda Piteccio e che raccoglie opere d’arte all’aria aperta, dove è partita un’iniziativa che guarda al mondo: da qualche giorno infatti è nato un ricco archivio digitale che cataloga tutte le (per ora) sessantasei opere custodite nel borgo, frutto del lavoro appassionato di artisti, comunicatori e paesani portato avanti dal 1975 a oggi. Fondato da Tommaso Paloscia, il Borgo museo ha conosciuto negli ultimi anni un piccolo rinascimento. "Con l’archivio digitale – fanno sapere dal borgo – Castagno di Piteccio mette a disposizione di chiunque e ovunque la sua collezione con il desiderio di creare attorno a sé una comunità glocale ancora più ampia e partecipe, e la consapevolezza di lasciare uno strumento prezioso a chi in futuro vorrà continuare a prendersi cura di questo Museo all’aperto e diffuso". La rinascita di Castagno è partita nel 2019 in un gemellaggio simbolico tra la pro loco di Castagno stessa e il team di CCT-SeeCity (www.cct-seecity.com e www.cct.world) con idee sempre più creative e vincenti, dal libro guida al festival, passando per le residenze d’artista realizzate a partire dalla selezione accurata di candidati artisti da tutto il mondo. Fondamentale il linguaggio contemporaneo al quale il gruppo ha fatto ricorso, specialmente con l’ultimo il progetto "Le opere, gli artisti e le artiste del Borgo Museo di Pistoia" che valorizza e condivide la collezione ricorrendo anche ai QR codes creando un archivio digitale sul sito www.castagnodipiteccio.it e quindi una maggiore accessibilità al bene culturale Borgo Museo. Insomma, eccoci al Borgo Museo anche senza "essere" al Borgo Museo. "Alla base – raccontano ancora da Castagno – un lavoro collettivo di schedatura, quindi ricerca e scrittura per ogni singola opera, che ha portato a scoprire molti fatti importanti, tra i quali anche il legame esistente tra Borgo Museo e Gallerie degli Uffizi, scoperta dalla quale è nata l’idea di aderire alla rete Uffizi Diffusi. Quest’ultimo progetto, ideato e curato da CCT-SeeCity e realizzato con il contributo della Pro Loco di Castagno, del Comune di Pistoia e della Fondazione Caript". Di alto valore simbolico il piccolo accorgimento che lo staff di Castagno ha adottato, ovvero l’utilizzo nell’introduzione all’archivio dello "schwa", ovvero quell’elemento grafico al quale si ricorre per evitare di precisare il genere di una parola, "perché il Borgo Museo è un nuovo centro culturale, un luogo dove, per arte e per natura, si sperimenta, un luogo aperto, dinamico dove si crea cultura e comunità, un luogo che intende essere accogliente e inclusivo, o meglio, un luogo dove le differenze convivono". Per conoscere da vicino le attività proposte dal Borgo è possibile collegarsi al sito www.castagnodipiteccio.org.

linda meoni