MARTINA VACCA
Cronaca

Il business dei rifiuti. I sacchi neri come l’oro

A Pistoia scoperta un’organizzazione che si occupava degli scarti tessili. Il capo gestiva da anni un giro di affari di centinaia di migliaia di euro.

Il business dei rifiuti. I sacchi neri come l’oro

I «sacchi neri», quelli dei rifiuti tessili. Lo smercio era tra Prato e Pistoia

Un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro. Un’organizzazione capillare, che conta su collaboratori, prestanome e autisti, con un parco di mezzi importante, per consegnare i carichi, quasi sempre di notte. In alcuni casi, ci sono poi i capannoni presi in affitto nelle zone industriali più isolate. Riempiti fino all’orlo e poi abbandonati, fino a che non scatta un controllo che fa scoprire la discarica abusiva. Quello dello smaltimento illecito dei rifiuti speciali è un affare d’oro. Un affare che trasforma la spazzatura in un guadagno assicurato. Tantissimi, in questi anni, gli abbandoni illeciti scoperti nelle zone industriali della piana, tra Firenze, Prato e Pistoia. Come l’ultima operazione messa a segno dalla Divisione Anticrimine della questura di Pistoia, che ha portato alla scoperta di un’attività, gestita da un 40enne nordafricano, residente a Pistoia, che dal 2017 avrebbe organizzato lo smaltimento illecito di cumuli di scarti tessili, provenienti dal distretto tessile pratese, poi abbandonati nella piana pistoiese o in quella di Firenze. L’attività sarebbe andata avanti dal 2017.

Due anni fa, la prima denuncia per l’uomo, che avrebbe tuttavia proseguito nei suoi affari. Cinque tonnellate di rifiuti sequestrati. Ma soprattutto sono stati sequestrati conti correnti, due fabbricati del valore di circa 115mila euro, 17 autoveicoli del valore approssimativo di 100mila euro, due moto, oltre a diversi rapporti bancari con un saldo attivo complessivo di circa 20 mila euro. Oltre alla confisca dei beni, per l’uomo è scattata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale: su entrambi si pronuncerà il Tribunale di Firenze. Nel caso sia dimostrata la provenienza illecita dei beni, il provvedimento si tradurrà in una confisca antimafia ed i beni saranno restituiti a beneficio della collettività.

A far funzionare la rete, una schiera di collaboratori, di cui il 40enne si sarebbe servito, già identificati e denunciati. Si tratta di prestanome, ma anche di semplici corrieri che mandavano avanti la catena di scambi. Gli abbandoni, come ha spiegato il questore di Pistoia Marco Dalpiaz, avvenivano per lo più di notte, per aggirare i controlli, nelle strade isolate di campagna, ma anche accanto ai cassonetti, dove si accumulavano i sacchi neri contenenti i rifiuti speciali.