
Il terreno franato a marzo al confine con Monsummano dove otto famiglie sono rimaste isolate
"Dobbiamo ancora leggere i documenti, ma siamo felici che il governo abbia dichiarato lo stato d’emergenza. Nel frattempo noi abbiamo comunque cominciato i lavori perché la situazione richiedeva massima tempestività". È al lavoro, il sindaco di Monsummano Simona De Caro per la frana che il 14 marzo scorso ha colpito via del Vaticano, dove è letteralmente crollata una parte della collina per oltre 100 metri in verticale e per circa 60 sotto l’unica strada d’accesso, che adesso è interrotta e lasciando in difficoltà otto famiglie di cui tre attività di ricezione turistica. Il sindaco De Caro è stato tra i primi, tra i colleghi colpiti da disastri ambientali, a promuovere la richiesta di annunciare lo stato d’emergenza in modo da poter accedere subito alle risorse disponibili per mettere in sicurezza il luogo, che necessita di lavori per poco più di 2 milioni di euro. "Proprio stamani (ieri ndr) – ha detto la prima cittadina – abbiamo fatto un incontro tecnico, ma dobbiamo ancora capire se questi atti del governo prevedono il superamento della burocrazia, che imporrebbe altrimenti anche un passaggio formale in consiglio comunale. L’importanza della dichiarazione dello stato d’emergenza infatti è quella di sburocratizzare i vari passaggi. In tutti i modi noi avevamo l’urgenza di mettere in sicurezza le famiglie residenti, perché il terreno franato non era stabile e abbiamo cominciato comunque i lavori del cantiere con la ditta Vescovi, che è specializzata in questo tipo di interventi".
Intanto lo scorso venerdì sera è stata fatta una riunione in sala consiliare con i residenti e i proprietari delle attività coinvolte dal disagio. "Abbiamo convocato i cittadini interessati dalla frana – prosegue De Caro – perché non sapevano che il lunedì successivo (cioè 4 giorni fa) avremmo iniziato i lavori. Alla riunione erano presenti tutti gli uffici interessati, fino al dirigente del Comune e al disaster manager Federico Romani. In quell’occasione abbiamo illustrato i lavori che dovevano essere fatti, la necessità che quel che resta della strada debba rimanese completamente lasciata libera per non creare difficoltà ai mezzi del cantiere".
Arianna Fisicaro