
Daniele Gioffredi
PISTOIA
"Siamo di fronte a dati, purtroppo, impressionanti in negativo che non mi stupiscono perché confermano quanto la Cgil dice da anni".
Di fronte alla pubblicazione, da parte dell’osservatorio statistico della Regione, dei dati relativi alla fine del 2024 in termini di disoccupazione, inattivi e panoramica sul mondo del lavoro, il segretario provinciale della Camera del Lavoro, Daniele Gioffredi, lancia di nuovo il suo grido d’allarme: "senza un cambio di rotta deciso, rischiamo di diventare una città-dormitorio".
Segretario, gli indici occupazionali a fine 2024 indicano la provincia di Pistoia all’ultimo posto in Toscana in quasi tutte le voci: cosa si può dire a riguardo?
"Siamo di fronte ad un lento ed inesorabile declino che è conseguenza di una crisi strutturale che oramai si è trasformata in cronicità e rischiamo, davvero, di essere davanti ad un punto di non ritorno. Siamo la maglia nera della Toscana per la disoccupazione e, se ci rapportiamo all’area metropolitana, viaggiamo con un tasso del 6,5% rispetto al 2,5% di Prato ed il 2,7% di Firenze: questo è un grosso problema che, di conseguenza, si ripercuote su più ambiti. Anche il tasso degli occupati è al di sotto della media regionale, mentre la disoccupazione femminile veleggia su numeri altissimi. C’è, poi, l’aspetto ancora più inquietante dell’alto tasso di inattivi, ovvero giovani che non studiano e non lavorano: in prospettiva, questo, è un problema enorme".
La crisi della manifattura va avanti oramai da più di un decennio però, con questo panorama, si rischia anche un collasso del terziario?
"La de-industrializzazione del territorio porta alla riduzione dei redditi, maggior precariato e, di conseguenza, minori consumi. Abbiamo il 67% degli occupati nel settore dei servizi ma, molti, riguardano pulizie o mense: in questa fetta di lavoratori, soltanto il 27% guarda al commercio".
Avrà letto in questi giorni l’analisi del presidente di Confcommercio proprio su ’La Nazione’: questi numeri sembrano confermare la situazione di grande crisi. Cosa ne pensa?
"Come ho detto: se ci sono meno soldi, si ha meno voglia di spenderli e, di conseguenza, tutti ne soffrono. Il calo degli occupati nel commercio è evidente e tangibile. Come difendersi? Servono le infrastrutture tra ferrovia, strade, asse dei vivai per avere collegamenti veloci con Firenze e il resto della Toscana. E nella situazione di difficoltà delle province, un ruolo importante lo dovrebbe giocare il comune capoluogo che, invece, ha licenziato un nuovo Piano strutturale che non è stato ambizioso e che non ha né prospettive né idee di sviluppo a lungo termine. Di questo passo, il processo di impoverimento va a discapito delle attività commerciali assieme ad una manifattura che non torna più a crescere". Saverio Melegari