Due avvocati del foro di Firenze, molto più che attori amatoriali, hanno regalato al pubblico pistoiese un momento potentissimo di teatro civile interpretando, con la regia sapiente di Franco Palmieri, "Il caso Olivo", la storia vera del primo femminicidio d’Italia avvenuto nel 1903. Alberto Olivo, impiegato di Udine, massacrò la moglie Ernestina Beccaro dopo averla sottoposta a ogni genere di angherie. L’ultima goccia fu il desiderio della giovane donna di imparare a leggere e scrivere. L’accoltellò, fece a pezzi il corpo, lo chiuse in una valigia e poi la gettò in mare. Fece dieci giorni di carcere. Fu assolto perché ritenuto folle ed esasperato da lei. La vera colpevole.
Alessandro Becattini nei panni di Olivo e Manfredi Burgio come voce narrante e intervistatore, sono stati capaci di suscitare profonde emozioni e occhi lucidi in un crescendo emotivo che non si è mai staccato dalla realtà, tragica, di oggi. Perché nell’interpretare le morbosità, il possesso, il predominio sulla donna e la sua costante svalutazione, hanno condotto la platea alla conclusione che, in centoventi anni, poco è cambiato, rispondendo così alla domanda "Violenza sulle donne, cosa è cambiato dal caso Olivo a oggi" che era il titolo dell’evento proposto dalla Polizia di Stato venerdì 30 novembre.
Su questa scia si sono innestate le considerazioni del presidente della Sezione penale del tribunale di Pistoia, Stefano Billet, dell’avvocato Giovanni Sarteschi, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Pistoia, della psicoterapeuta Stella Cutini del Centro Ascolto uomini maltrattanti di Firenze, e dello stesso Alessandro Becattini. Nel dibattito finale, condotto dalla giornalista de La Nazione Lucia Agati, è emersa la desolante "normalità" dei casi di maltrattamenti e violenze, l’importanza della prevenzione, incoraggiata dalle normative più recenti, ma soprattutto la necessità di non chiudere più questo squarcio che si è aperto e parlare sempre, fare rumore contro la violenza.
L’importanza dell’iniziativa è stata condivisa, nei loro saluti istituzionali, dal prefetto Licia Donatella Messina, dal sindaco Alessandro Tomasi e dal questore Marco Dalpiaz. L’evento è stato promosso e organizzato dalla Questura di Pistoia in occasione della Giornata per la eliminazione della violenza sulle donne e del decennale dell’opuscolo della Polizia di Stato "Questo non è amore". Ha visto la partecipazione dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia, dell’Associazione Nazionale Magistrati, Sottosezione di Pistoia, del Comune di Pistoia, della Società della Salute e della Confcommercio. Becattini e Burgio riprendono subito il loro viaggio con la valigia di Olivo e il vestito rosso di Ernestina per raccontare sui palcoscenici dei teatri italiani che è l’ora di cambiare.
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